La protesta nasce da Link Coordinamento Universitario e Uds, ma non si limiterà solo alla questione relative alle case per i fuori sede. Gli studenti marceranno anche per libri di testo, trasporti, musei, teatri e cinema gratuiti. Oltre a un reddito di formazione che li renda indipendenti dai soldi dei genitori
L’8 novembre gli studenti universitari e quelli delle scuole superiori scenderanno in piazza insieme per chiedere investimenti in scuola, università e ricerca, per il diritto allo studio garantito. Una protesta, nata da Link Coordinamento Universitario e Uds, che sarà in prima battuta legata al tema della residenza universitaria. Allo stato attuale, in tutta Italia siamo arrivati a oltre 20mila idonei non beneficiari di posto letto, studenti e studentesse aventi diritto che si ritrovano senza un alloggio. “Se nelle ultime settimane – spiega Camilla Guarino, coordinatrice di Link coordinamento universitario – abbiamo denunciato lo stato allarmante in cui versa il diritto allo studio nel Paese, con oltre il 57% degli idonei che non riesce ad accedere in residenza, dall’altro ci stiamo mobilitando da Nord a Sud per chiedere borse di studio e alloggi per tutti, di fronte a una situazione non più accettabile”.
A Palermo, dove su 2700 idonei solo in 743 hanno beneficiato del posto letto in residenza, gli studenti e le studentesse hanno dato vita al comitato “Idonei allo studio” e hanno lanciato un messaggio chiaro e netto alle istituzioni, chiedendo che si prendano provvedimenti immediati per la copertura totale degli aventi diritto. A Bologna nonostante una prima vittoria con l’approvazione di un ordine del giorno in Consiglio comunale sul diritto all’abitare, ancora in centinaia restano esclusi dai posti alloggio. A Torino, invece, gli studenti lunedì scorso hanno organizzato un presidio sotto la Regione in seguito alla delibera che annuncia il dimezzamento dei fondi per le borse di studio.
“Le risorse stanziate risultano totalmente insufficienti per garantire i diritti indispensabili per poter studiare serenamente – conclude Guarino – Il Governo deve tornare a investire strutturalmente nel diritto allo studio, con un aumento massiccio dei finanziamenti in Legge di Bilancio. A livello nazionale abbiamo costruito una proposta di Università del Futuro in cui chiediamo l’abolizione della figura dell’idoneo non beneficiario di borsa di studio e posto alloggio, in cui vi sia una politica di riconversione degli immobili in disuso e dei beni confiscati alle mafie per avere un numero di alloggi adeguato all’ammontare degli aventi diritto”.
Ad aggiungersi alla protesta degli studenti universitari ci saranno le richieste dei ragazzi delle scuole superiori: “Ci devono essere garantiti – spiega Giulia Biazzo dell’Uds – tutti i servizi necessari per un percorso formativo di qualità. Dai libri di testo, ai trasporti gratuiti che garantiscano il diritto alla mobilità, fino all’accesso a tutti i servizi culturali come musei, teatri, cinema e biblioteche. Vogliamo un reddito di formazione, che svincoli le nostre scelte ed il nostro futuro dal reddito dei nostri genitori, che possa garantirci realmente l’accesso a formazione e cultura”.
E in merito all’alternanza scuola-lavoro i ragazzi chiedono la revoca con decreto ministeriale dell’accordo tra Miur e multinazionali verso l’istruzione integrata, l’istituzione di un Codice etico con un registro nazionale obbligatorio delle aziende e degli enti che intraprendono percorsi con le scuole e l’immediato ripristino delle risorse tagliate e maggiori finanziamenti per istituire percorsi di qualità e completamente gratuiti a prescindere dal contesto di provenienza.