Da settembre 2020 cambiamento climatico e sostenibilità entreranno nei programmi scolastici di ogni ordine e grado, per tutti gli studenti dai 3 ai 19 anni. E l’Italia sarà il primo paese a farlo. Il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti lo ha dichiarato in un’intervista a Reuters, e la notizia è finita anche sul New York Times. Un insegnamento di 33 ore l’anno che sarà trasversale alle discipline e non rientrerà soltanto all’interno delle ore di educazione civica. Quindi “l’ora di geografia – ha detto al giornale americano – non sarà soltanto dedicata a studiare luoghi e nomi di città” e sarà utilizzata anche per approfondire “l’impatto dell’azione umana in diverse parti del pianeta“.

Al Nyt ha inoltre specificato che “per i bambini tra i 6 e gli 11 anni, ‘stiamo pensando di utilizzare il modello pedagogico delle fiabe’ in cui storie di culture diverse enfatizzeranno la connessione con l’ambiente. I docenti delle scuole di I grado faranno lezioni più tecniche, mentre gli studenti delle superiori approfondiranno i contenuti dell’Agenda 2030 delle Nazioni Uniti per lo sviluppo sostenibile”.

Fioramonti, in veste di ministro, ha dimostrato fin dal suo insediamento grande attenzione per l’ambiente, con il sostegno allo sciopero generale per il clima e la proposta di tassare bibite e merendine per finanziare scuola e ricerca. “Le nostre scuole – ha detto qualche giorno fa illustrando le linee programmatiche del suo ministero alle commissioni Cultura riunite di Camera e Senato – devono diventare centri di sostenibilità, punti di riferimento per la comunità e i propri territori. L’educazione allo sviluppo sostenibile è la nostra visione, il motore del cambiamento che vogliamo imprimere al sistema educazione. All’inizio del mio mandato ho voluto dare un segnale, promuovendo la partecipazione degli studenti alle manifestazioni del Fridays for Future“.

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