È morta a Roma all’età di 97 anni Maria Pia Fanfani, vedova di Amintore, tra i fondatori della Dc. Staffetta partigiana, scrittrice e fotografa dedicò gran parte della sua vita al volontariato con la Croce Rossa: dal 1983 al 1994 fu presidente del Comitato nazionale femminile. Inoltre per 4 anni è stata vicepresidente della Lega internazionale della Croce rossa e della mezzaluna rossa a Ginevra. Centinaia le missioni umanitarie alle quali ha partecipato sia in paesi in guerra che in quelli colpiti da calamità. A dare notizia della sua morte è stata proprio la Croce Rossa Italiana, che la ricorda “per la grande passione e l’impegno attivo che la vide protagonista anche in numerose missioni umanitarie. La sua scomparsa rappresenta una perdita per tutta l’Associazione. Il nostro impegno – si legge ancora nel comunicato della Croce Rossa – è quello di trasmetterne la memoria come esempio anche per le nuove generazioni”. “Con Maria Pia Fanfani se ne va uno degli esempi più autorevoli e appassionati ai principi umanitari e all’azione filantropica del nostro Paese – è scritto nella nota – È stata da sempre una di noi, una esponente di primo piano della Croce Rossa, anche a livello internazionale“.
Sulla scomparsa di Maria Pia Fanfani da registrare la dichiarazione di Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc: “Scompare una donna che ha percorso, per tutta la sua vita, una sola strada, quella della solidarietà e dell’umanità nei confronti del prossimo – ha detto Cesa – L’impegno in Croce rossa italiana, così come la passione nelle sue opere quotidiane, per incontrare nella sua strada, le persone, emarginate, in situazione di disagio sociale e di bisogno, rimangono oggi l’eredità più importante. È un immenso patrimonio di valori che noi uomini e donne democratici cristiani abbiamo il dovere di rilanciare – ha aggiunto – affinché la sua azione possa continuare a esistere, nel nome di quella tradizione che fa parte della nostra storia“.