Roma? Penso che vada commissariata. Ci manca solo un’altra campagna elettorale in mezzo ai rifiuti e agli autobus fermi. Credo che sia disdicevole pensare di dare poteri e soldi alla Raggi. Dobbiamo invece dare poteri straordinari a un commissario, sostenuto da tutte le forze politiche, che per almeno per il prossimo anno e mezzo cominci a mettere a posto le cose”. Sono le parole dell’europarlamentare di Siamo Europei, Carlo Calenda, ospite di “Lavori in corso”, su Radio Radio.

E aggiunge: “Dico la verità: Virginia Raggi è la persona più impreparata che abbia mai incontrato. E in politica qualcuno di preparato si incontra pure. Io mi rifiuto di dare i soldi a lei. Intendiamoci: nessuno può accusare la Raggi di essere all’origine dei mali di Roma. Quello che le si può dire è che li ha peggiorati. Ma io, signori, ho avuto a che fare con lei sul tavolo Roma: non si ricordava come era costruito il bilancio. Quel tavolo non volevo neppure farlo, me lo chiesero i sindacati perché la situazione era drammatica – continua – Quando riunii tutte le grandi aziende romane per sapere cosa volessero fare, non andai a un Consiglio dei Ministri proprio per questo incontro. E la Raggi non si presentò dicendo che era un incontro tecnico e mandò un assessore, perché lei era troppo importante per essere presente. Questa cosa per cui la politica pensa di non dover essere gestione e gestione è una follia, perché la politica,, se non gestisce, non serve a nulla. Puoi avere le migliori idee e le migliori visioni, ma poi non combini assolutamente niente se non sai gestire. Il caso Ilva è figlio di questa roba qua, perché nessuno si legge un piffero. Nessuno si guarda una carta”.

Calenda nega di aspirare al ruolo di primo cittadino della Capitale e annuncia il ilancio del suo nuovo movimento nazionale per il 22 novembre: “È un movimento politico che ha l’obiettivo di tirar fuori un’Italia seria, quella che lavora, studia, produce, fatica, non ne può più di questo spettacolo indecoroso e che ha come priorità sicurezza, scuola e sanità, sui cui peraltro questa manovra non investe un euro. Vogliamo mettere insieme gente che ha affrontato e gestito i problemi, non gente che chiacchiera e basta. E proveremo a vedere se il Paese si rimette in cammino. Se non si rimette in cammino, amen. Ci avrò almeno provato e sarò a posto con la mia coscienza“.

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