Il 28 ottobre 368 persone si sono ritrovate in un ristorante per una vecchia tradizione di nicchia che sembra essere diventato un appuntamento politico ufficiale, almeno a sentire quanto denunciato dall'Associazione nazionale partigiani, che hanno sottolineato come all'appuntamento fossero presenti anche "anche esponenti istituzionali"
Da tradizione in sordina ad appuntamento semi istituzionale. Ritratti del duce alle pareti, camicie nere e soprattutto la torta con l’effige di un fascista col fez e la scritta Salò 1919-2019, 100 anni di giovinezza. Salò 28 ottobre 2019, ritorno al futuro. Quasi 400 adesioni di nostalgici e camerati. Hanno fatto le cose in grande quest’anno quelli del Movimento Salodiano Indipendente: Gianluigi Pezzali, storico esponente della destra locale e per tanti anni consigliere comunale al Garda Post ha assicurato di aver fatto tutto alla luce del sole: “È una cena che organizziamo ogni anno, dal lontano 1947. A quella prima cena parteciparono 12 persone, con un menù di pane, salame, cipolle e minestra di fagioli. Quest’anno eravamo invece in 368 e mi ha sorpreso la presenza di tanti giovani. Abbiamo ricordato i 100 anni dalla nascita del fascismo e i 97 dalla marcia su Roma. Storia, non apologia“.
In ambito provinciale poi il rappresentante Anpi riporta l’attenzione sull’episodio della bomba carta destinata al primo cittadino di Collebeato. “Fin tanto alcuni nostalgici che amano giocare con le divise e ricordare quanto fossero ‘divertenti’ il manganello e l’olio di ricino si ritrovano per cene private si può far finta di nulla -conclude Bontempi -. Ma non si può stare zitti ed inermi quando queste cene diventano per numero di partecipanti e per esibizione di simboli una manifestazione politica, anche se in un ristorante”.
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