I due ritratti erano già esistenti ma sono tornati alla luce dopo una ristrutturazione. Il primo cittadino: "Non è apologia di fascismo". I partigiani: "Avrebbe il dovere di farle rimuovere perché viene celebrata l'immagine di chi ha provocato una guerra, promulgato le leggi razziali e confinato gli oppositori"
Due ritratti di Benito Mussolini sono comparsi sulla facciata di un palazzetto storico in centro a Zenson di Piave, piccolo Comune del Trevigiano, ai confini con la provincia di Venezia. Si tratta di effigi in realtà già esistenti, ma che ora sono state evidenziate da un restauro. E così l’immagine del Duce ha scatenato la polemica. Il palazzo è di proprietà della famiglia Berto e da un paio di settimane sono stati conclusi i lavori di ripristino del tetto che era stato danneggiato da una tromba d’aria in agosto. Finora la facciata era quindi coperta da un’impalcatura. Nell’occasione dei lavori i due ritratti del Duce sono stati ripassati ed ora appaiono in tutta evidenza.
“Sono immagini che ci riportano indietro a tempi oscuri – dichiara il segretario trevigiano del Pd Giovanni Zorzi – Sono un’offesa ai valori della nostra storia in una terra che ha conosciuto bene la tragedia di una dittatura crudele e spietata”. Gli ha fatto eco la deputata Chiara Braga, che ha annunciato un’interrogazione: “È una provocazione che va condannata senza mezzi termini, coinvolgerò il Parlamento affinché intervenga direttamente il prefetto a far rimuovere quelle immagini”.
La palazzina si trova in piazza II Giugno, vicino al municipio. Il sindaco Daniele Dalla Nese, eletto con la lista civica di centrodestra “Un percorso comune” e sostenuto dal governatore Luca Zaia in campagna elettorale, smorza i toni: “Sono caduto dalle nuvole quando mi è stato chiesto di commentare la vicenda. Le immagini del Duce sono state recuperate sulla facciata di quell’edificio storico almeno quindici anni fa. Tutti a Zenson le hanno sempre viste, ma forse passavano inosservate. Non spetta al Comune intervenire su una proprietà privata e i regolamenti in materia sono stati rispettati”. E conclude: “Non credo si tratti di un caso di apologia del fascismo. Siamo nella situazione di un recupero storico e la storia, che ci piaccia o meno, non si cambia, fa parte del nostro passato”. Google Street View mostra il palazzo (in un’immagine del 2011) e non si vede alcuna immagine, di dittatori come il Duce o meno. Ma è possibile che Google abbiano cancellato il volto di Mussolini.
Ma il presidente dell’Anpi di Treviso, Giuliano Varnier, non è d’accordo: “Il sindaco avrebbe il dovere di farle rimuovere perché, con la pretesa di un ripristino storico, viene celebrata l’immagine di chi ha provocato una guerra, causato danni terribili al nostro Paese, promulgato le leggi razziali e confinato gli oppositori politici. Altro che reperto archeologico, questa è apologia di fascismo”.