Il giudice brasiliano Danilo Pereira Jr, del tribunale penale federale di Curitiba, ha accolto la richiesta della difesa dell’ex presidente Luiza Inacio Lula da Silva per la sua scarcerazione e lo ha autorizzato a lasciare la prigione di Curitiba, dove sta scontando la sua pena dall’aprile del 2018. L’ex presidente ha lasciato il penitenziario già nella giornata di venerdì.
La base della decisione è stata una pronuncia della Corte Suprema che ha con 6 sì e 5 no ha annullato una precedente sentenza che richiede che i criminali condannati vadano in prigione dopo aver perso il primo appello. La decisione prevede quindi che un imputato possa essere privato della libertà solo dopo aver esaurito tutti i ricorsi possibili. Il voto decisivo è stato quello del presidente del massimo tribunale brasiliano, Antonio Dias Toffoli. La sentenza ha aperto la strada alla scarcerazione dell’ex presidente brasiliano oltre che di circa 5mila detenuti. Il giudice Pereira Jr. sta sostituendo Carolina Lebbos, alla quale si erano rivolti i legali dell’ex capo dello Stato. La Lebbos, che è la responsabile per l’esecuzione della sentenza di Lula, si trova attualmente in ferie.
Lula in precedenza, secondo i media locali che citano un dialogo tra lui e alcuni suoi sostenitori che gli hanno fatto visita, ha detto che uscirà “più di sinistra” di quando è entrato. Simbolo della sinistra brasiliana, è tra le dozzine di leader politici e imprenditori coinvolti in un’estesa indagine sulla corruzione. Critico sulla sentenza il deputato brasiliano Eduardo Bolsonaro, figlio del presidente del Brasile, Jair: “Liberano i banditi e disarmano i cittadini, poveri brasiliani”, ha scritto sui social. In Italia il primo a felicitarsi della liberazione è stato l’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni: “Lula torna in libertà. Un grande presidente che ha combattuto contro la povertà e per il riscatto del popolo brasiliano” twitta.