Il giudice delle indagini preliminari di Roma Gaspare Sturzo non ha deciso se vuole accogliere o no la richiesta di archiviazione per Tiziano Renzi. Il gip nell’udienza di camera di consiglio oggi ha disposto un calendario che prevede due nuove udienze: 15 e il 22 novembre. Poi potrebbe riservarsi e decidere se accogliere la richiesta di archiviazione dei pm Paolo Ielo e Mario Palazzi per Tiziano Renzi in merito al presunto traffico di influenze contestato inizialmente al padre dell’ex premier con Alfredo Romeo, Italo Bocchino e Carlo Russo. Stessa sorte (rinvio almeno fino al 22 novembre) attende gli altri indagati per altri reati.

Il gip potrà o accogliere la richiesta del pm archiviando (tutti o alcuni) o chiedere l’imputazione coatta o disporre al pm nuove indagini. Oggi il pm Mario Palazzi ha nuovamente ribadito nella camera di consiglio la sua richiesta di archiviazione per Tiziano e gli altri. Anche l’avvocato del padre dell’ex premier ha parlato e ovviamente ha dato ragione al pm.

In questo clima surreale senza contraddittorio, e in particolare senza qualcuno che chieda invece il processo, il gip Sturzo ha ascoltato senza commentare. Poi ha stabilito il calendario con le due nuove udienze. Non è chiaro nemmeno se dopo la seconda udienza del 22 novembre il gip si riserverà per finalmente decidere o se disporrà nuove udienze. I fatti risalgono al 2016.

Carlo Russo, l’amico di Tiziano che parlava con l’imprenditore campano Alfredo Romeo, e spendeva (a sua insaputa secondo i pm Ielo e Palazzi) il nome di Tiziano è stato già rinviato a giudizio da un altro giudice, il gup Clementina Forleo. Stamattina erano presenti anche i legali degli altri indagati per i quali i pm hanno presentato richiesta di archiviazione, per altri fatti del grande calderone del caso Consip. Tra questi il generale dei carabinieri Emanuele Saltalamacchia, difeso da Grazia Volo, Luca Lotti, difeso dallo studio Coppi, (entrambi con richiesta di archiviazione pendente per rivelazione di segreto però rinviati a giudizio già dal gup Forleo per favoreggiamento) poi l’amministratore di Grandi Stazioni, Silvio Gizzi, il dirigente Consip Francesco Licci e l’ex presidente Consip Domenico Casalino. Tutti sospesi nel limbo in attesa delle decisioni del gip Sturzo per almeno altri 20 giorni.

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