“Non avete più alibi, dovete scegliere da che parte stare entrando a far parte del capitale sociale dell’antimafia”. È questo l’appello che la procuratrice aggiunta della Dda di Milano, Alessandra Dolci, ha rivolto ai sindaci e agli amministratori dell’hinterland milanese che si sono riuniti nella masseria di Cislago, un bene confiscato alla ‘ndrangheta alle porte di Milano. Da anni la cintura sudovest è considerata dalla Dda come l’area con “il più alto rischio di infiltrazione mafiosa“. E proprio qui gli amministratori della zona si sono confrontati sul tema del riutilizzo dei beni confiscati. “In tutta la provincia milanese ci sono circa 100 beni su 500 che non sono ancora utilizzati – spiega il prefetto Renato Saccone – principalmente per un problema di risorse finanziarie”. La chiave è quella della “sinergia istituzionale” per far sì che il “capitale sociale dell’antimafia – conclude la dottoressa Dolci – cresca sempre di più”.
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