Da un rapporto del Censis sui comportamenti sessuali degli italiani, è risultato che il 61,2% degli italiani di 18-40 anni guarda video porno da solo, il 25,2% lo fa in coppia. Da una indagine fatta in Gran Bretagna è risultato che il 65% dei ragazzi tra i 15 e i 16 anni fa un uso quotidiano della pornografia; l’88% delle scene dei film porno contiene aggressioni fisiche contro le protagoniste femminili. In Italia in un’indagine del 2019 su ragazze/i dagli 11 anni in su, 1 su 5 si dichiara consumatore abituale di pornografia, e tra quelli di 11-14 anni quasi la metà ha già avuto un contatto con materiale porno.
La pornografia annulla completamente l’immaginazione, fa vedere “tutto”, e c’è chi pensa (anche sessuologi) che possa essere utile e che non faccia male. Nei film/video porno il sesso è mostrato nei minimi particolari, gli organi genitali maschili e femminili sono sempre in primo piano, la donna è considerata un oggetto, solo un “buco”, anzi più buchi da “riempire” e l’uomo deve pensare solo ad avere il pene eretto.
L’amore chiaramente non esiste, è solo “ginnastica”, il piacere è solo una finzione sia per gli uomini che per le donne che “recitano”. Certo, è possibile usarla anche nella coppia, per gioco, perché c’è sempre un po’ di curiosità per queste cose e può essere eccitante vedere un film/video porno, ma non deve diventare un’abitudine.
Le prime volte la pornografia eccita molto e per gli uomini soli masturbarsi guardando un video porno può essere una valvola di sfogo, solo che poi se ne abusa ed è difficile non farlo una volta cominciato. Per abuso intendo la visione solo di immagini o video pornografici per potersi eccitare e masturbare, fino a una vera e propria dipendenza.
Il risultato con il tempo è proprio l’effetto contrario. La visione continua e ripetuta degli organi genitali maschili e femminili e di rapporti sessuali porta lentamente, senza che l’uomo se ne accorga, a un’inibizione della capacità di eccitarsi mentalmente e di avere così l’erezione. Lo stesso stimolo sensoriale continuamente ripetuto, se all’inizio eccita, dopo un certo tempo non lo è più: il cervello ha bisogni di stimoli superiori, con la necessità di stimolazioni dirette sul pene sempre maggiori. La visione continua dello stesso tipo di immagini e video alla fine non fa più nessun effetto, può anche annoiare, si entra in un circolo vizioso, per eccitarsi sessualmente occorre qualcosa di più particolare e di più spinto, sempre più depravante e violento.
Anche al gradino successivo, con l’assuefazione, sarà sempre più difficile eccitarsi mentalmente e avere l’erezione, anche nella vita reale. Tutti devono sapere che la pornografia può essere associata a effetti nocivi, inoltre contribuisce all’oggettivazione (de-umanizzazione) e auto-oggettivazione delle ragazze. Quindi non fatevi condizionare dalla “pubblicità” che ha invaso incredibilmente anche la televisione con la presenza, in molti programmi, delle cosiddette “pornodive”, che sono però una minoranza: tutte le altre “attrici” porno che “fine” fanno?
Gli effetti negativi dell’abuso di pornografia si possono prevenire solo con una corretta educazione all’amore e a fare l’amore, perché oggi il sesso determina, purtroppo, vere e proprie ossessioni nella mente di molti uomini: per questo non si devono più crescere i bambini con il “culto” del pene, che non deve più essere considerato il simbolo della potenza maschile. A uomini/donne di tutte le età (da alcuni anni anche adolescenti/20enni) che mi scrivono online (nel mio sito o su Facebook) per disfunzioni sessuali, una delle prime cose che suggerisco è di non guardare più la pornografia.
Queste cose devono essere spiegate ai ragazzi quando vengono fatte lezioni nelle scuole di educazione all’amore e a fare l’amore e di prevenzione primaria delle violenze.
Potete trovare i video e i pdf delle lezioni complete per le scuole (anche per il 25 novembre) nel mio sito.