Il decreto è in vigore dal 7 novembre. Prevede - pena multe e decurtazione di punti dalla patente - l'introduzione di sistemi d'allarme per prevenire l'abbandono all'interno della auto. Il Pd: "Proporremo che non vengano comminate sanzioni per i prossimi 4 mesi"
Polemiche per il decreto che definisce le caratteristiche tecnico-costruttive dei dispositivi anti-abbandono per bambini, entrato in vigore il 7 novembre. Preoccupazione soprattutto per le sanzioni previste, che variano da 81 a 326 euro (diventano 56,70 se si paga entro cinque giorni), con la possibile decurtazione di cinque punti dalla patente. Da più parti arriva la richiesta di rinviarne l’applicazione e la ministra De Micheli si dice pronta ad intervenire: “Le sanzioni sono previste dalla legge”, spiega, “ma siamo disponibili a posticiparne l’entrata in vigore. I costi dei nuovi dispositivi per le automobili sono alti e ancora non sono scattati gli incentivi“. Il Partito democratico fa sapere che sarà presentato “un emendamento all’art. 52 del decreto fiscale, ossia la norma che prevede incentivi per l’acquisto dei dispositivi anti-abbandono per i seggiolini auto. In particolare proporremo che non vengano erogate sanzioni per i prossimi 4 mesi, in modo da permettere a tutti di adeguarsi all’obbligo dell’acquisto del dispositivo salva bebè, potendo anche beneficiare dei contributi previsti dal decreto”, si legge in una nota. “Sulla vicenda mi è arrivata addosso una sassaiola di whatsapp e messaggi”, dice la ministra De Micheli, che rivendica di avere anticipato l’entrata in vigore e di essersi “messa a correre per una norma che salva delle vite. Poi – ha aggiunto – aggiustiamo le cose, facciamo di tutto, però se scriviamo che una cosa ha una sua scadenza cerchiamo di fare di tutto per rispettarla”.
Critiche sui costi le associazioni dei consumatori: “Mentre il Governo si appresta a prorogare la partenza delle sanzioni per chi non si metterà in regola con i seggiolini anti-abbandono sulle auto, il Codacons ricorda che il bonus da 30 euro previsto dal Dl Fisco come incentivo per l’acquisto del dispositivo potrà essere utilizzato da appena 536mila famiglie italiane. Il Decreto Fiscale stanzia infatti solo 15 milioni di euro nel 2019 e appena 1 milione nel 2020 per il contributo in questione e, considerato il numero di famiglie italiane nelle quali sono presenti bambini al di sotto di 4 anni, solo 536mila nuclei potranno beneficiare del bonus, decisamente troppo poco”, si legge.
Il decreto prevede che i conducenti dei veicoli interessati siano obbligati a introdurre un dispositivo di allarme per prevenire l’abbandono dei minori di quattro anni all’interno del veicolo. Come specificato nel Decreto del MIT, “potranno essere integrati all’origine nel seggiolino, oppure una dotazione di base o un accessorio del veicolo, ricompreso nel fascicolo di omologazione dello stesso oppure un sistema indipendente dal seggiolino e dal veicolo”. Non è necessaria l’omologazione, ma gli oggetti devono essere conformi alle prescrizioni previste. In particolare: l’antiabbandono deve dare un segnale di allarme capace di attirare subito l’attenzione del guidatore con segnali visivi e acustici, percepibili all’interno o all’esterno dell’auto. È importante inoltre che si attivi in modo automatico a ogni utilizzo, senza che il conducente debba fare alcuna azione specifica. Il decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 23 ottobre 2019, è entrato in vigore il 7 novembre.