Madeleine: una data, un ricordo, un personaggio - La rubrica del venerdì de ilfattoquotidiano.it: tra cronaca e racconto, i fatti più o meno indimenticabili delle domeniche sportive degli italiani
“Gaucci, noi siamo di Serie A, Gaucci!”. A qualcuno queste parole non diranno nulla ad altri si illumineranno gli occhi, si allargherà il sorriso e probabilmente scapperà una risata, ricordando uno dei litigi più comici, rustici e divertenti della storia del calcio italiano, andato in scena esattamente vent’anni fa (guarda il video). Protagonisti due dei maggiori simboli del calcio di provincia italiano: Luciano Gaucci e Vincenzo Matarrese. Gaucci è il patron del Perugia: è personaggio particolare, imprenditore venuto dal basso, vulcanico, spesso macchiettistico per il suo aspetto unito ai comportamenti sempre sopra le righe, ma capisce di pallone tant’è che la sua squadra arriverà anche in Europa (strappando lo scudetto alla Juve e regalandolo alla Lazio). Matarrese, il compianto “don Vincenzo”, è la storia recente del Bari, avendolo guidato per trent’anni.
Le due squadre si affrontano al Curi il 6 novembre del 1999: il Perugia, guidato da Carletto Mazzone e con in campo Materazzi, Ba, Melli e Amoruso viaggia a ritmi impressionanti, ha già 13 punti e guarda all’Europa. Il Bari di Fascetti, squadra tosta, ordinata e con belle individualità (c’è in campo il futuro campione del mondo, giovanissimo, Simone Perrotta) ne ha 7, ma ha già fermato Milan, Juve e Lazio. Ne vien fuori una partita tosta, rude: classica sfida salvezza di provincia, sotto la pioggia a gamba tesa e gomito alto. Proprio il gomito di Innocenti diventerà il casus belli: il difensore del Bari dopo dieci minuti salta e spacca lo zigomo a Olive, capitano del Perugia, che finirà in ospedale sotto i ferri. Nessuna sanzione però per Innocenti da parte dell’arbitro Pellegrino. I biancorossi fanno il colpaccio vincendo 2 a 1 in trasferta: in goal Andersson e il compianto Phil Masinga, per il Perugia accorcerà le distanze l’ex milanista Ba.
Ma sarà il finale di partita a rimanere nella storia: all’esterno del Curi, Gaucci davanti alle telecamere (e davanti alla compagna di allora, Elisabetta Tulliani che compare nei video) accusa l’arbitro Pellegrino di essere stato troppo permissivo col Bari e soprattutto di non aver sanzionato l’intervento su Olive pur essendo il calciatore in ospedale. Lo show è interrotto dalla voce di Matarrese che affacciato al portellone del pullman gli grida: “Gaucci, noi siamo di Serie A, Gaucci!”. Apriti cielo. Il patron degli umbri diventa una furia: “Vai a fare in culo, te e tuo fratello” (Antonio, ex presidente Figc e all’epoca vicepresidente Fifa e Uefa) è la prima replica di Gaucci, che però non soddisfatto tenta di raggiungere Matarrese sul pullman, continuando a inveire (“zozzone”, “figlio di mignotta”, “cornuto”), e palesando la sua intenzione: “Gliene voglio andà a dì quattro”, dunque insultandolo ancora perché gli viene impedito di salire sul pullman (“Vergogna”, “Te la sei comprata”). Matarrese invece verrà fatto salire sul bus a spintoni (e ben contento di restarci, vista la mala parata). Scene che fecero ridere tutta l’Italia calcistica e che ancora oggi regalano attimi di ilarità: il video di youtube è diventato un cult. Qualche giorno dopo il patron del Bari edulcorò la sua versione, spiegando di essere stato frainteso e che quel “Siamo di Serie A” voleva essere un invito al collega a calmarsi, visto il rango di entrambe le squadre, e dopo qualche mese tra i due scoppiò la pace con una calorosa stretta di mano.