Trent’anni dalla caduta del muro di Berlino: così il 9 novembre 1989 è diventata una data simbolo per la Germania e per quello che sarebbe stato il futuro degli equilibri dell’Europa intera e non solo. In trent’anni sono state ampie le trasformazioni che hanno coinvolto la società e anche l’industria automotive; in occasione dell’anniversario, il portale DriveK ha deciso di confrontare le auto più vendute in Italia all’epoca con quelle più ricercate sul web nel 2019.

Nel 1989 come nel 2019, figura un tema su tutti al centro dei dibattiti, quello delle alimentazioni “verdi”. Ma se nell’ottantanove l’alimentazione verde era la benzina senza piombo, demonizzata da alcuni per via di quelle emissioni di “black carbon” che avrebbero reso i motori addirittura più inquinanti, oggi si parla di mobilità “green” per via dell’elettrico: che comunque, per alcuni, non risolverebbe ancora il problema delle emissioni (i veicoli spesso sono prodotti in stabilimenti non carbon neutral e lo smaltimento delle batterie non è un processo così ecosostenibile, tra le varie accuse).

Oggi, al contrario, l’alimentazione più demonizzata è certamente il diesel, in costante calo nelle vendite, mentre nel 1989 era all’inizio della sua ascesa tra le preferenze degli automobilisti e rappresentava appena il 9,3% del mercato; l’auto più ecologica era la Citroen AX, sostituita nel 2019 dalla “collega” C3. Secondo l’indagine di DriveK questa è anche la più richiesta sul web, contrariamente ai gusti degli italiani di ieri, che (web a parte) preferivano senza dubbio la Fiat Uno, mentre la Panda conquistava già il terzo posto nella classifica delle auto più immatricolate.

Trent’anni fa le auto consumavano il 30% in più (in media 8 litri/100 km contro i 5,5 litri/100 km di oggi) ma erano anche meno veloci, se confrontate le 20 auto più richieste quest’anno (in termini di velocità massima) con quelle del 1989: da un lato abbiamo Volkswagen Golf con una velocità massima di 216 km/h, dall’altra Alfa Romeo 164 che comunque se la cavava con 210 km/h. Anche il peso medio dei veicoli è maggiore oggi, passato da 870 kg a 1.238 kg, per via di un gusto che si è spostato sempre più verso suv e allestimenti più “carichi”.

Nei decenni, però, a scendere è stata la rappresentanza di marchi italiani nelle vendite: nel 1989, 6 auto su 10 erano nostrane, oggi nella top 20 di auto più vendute in rete sono a malapena 5 i brand dell’industria nazionale. Quanto all’auto a portata di tutte le tasche, alla soglia degli anni Novanta la regina incontrastata era Fiat 126 (al prezzo di 6.822.000 Lire), mentre oggi il primato va alla Dacia Sandero del gruppo Renault, disponibile a partire da 7.600 euro.

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