Un’esplosione li ha colpiti durante un’operazione di addestramento a piedi delle forze di sicurezza locali. Così cinque militari italiani di stanza in Iraq sono rimasti feriti a causa dell’esplosione di un Ied, un ordigno esplosivo rudimentale, intorno alle 11 di domenica, nell’area intorno alla città di Kirkuk. Tre di loro sono in gravi condizioni ma non in pericolo di vita, anche se in due hanno subito delle amputazioni.
I militari sono tutti in prognosi riservata e attualmente ricoverati in un ospedale militare a Baghdad. Dei tre, il più grave ha riportato un’emorragia interna. Un altro, riportano fonti dello Stato Maggiore della difesa, ha subito l’amputazione di un piede, mentre il terzo ha gravissime lesioni a entrambe le gambe, una delle quali è stata amputata sopra al ginocchio. Gli altri due militari coinvolti nell’esplosione, invece, hanno riportato solo micro fratture e lesioni minori. L’attentato è avvenuto alle 11 locali nella zona di Kirkuk, area che, secondo informazioni d’intelligence, ha conosciuto un nuovo aumento di attacchi compiuti dallo Stato Islamico, con azioni di fuoco o ordigni rudimentali: solo negli ultimi 15 giorni se ne sono contati 30. I soldati stavano svolgendo un’attività di supporto a un’unità di forze speciali dei Peshmerga.
La procura di Roma ha aperto un fascicolo sull’attentato. L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Caporale e dal sostituto procuratore Sergio Colaiocco, comporterà una serie di approfondimenti sul posto da parte dei carabinieri del Ros. Attentato con finalità di terrorismo e lesioni gravissime i reati ipotizzati.
I militari impegnati nella missione anti Isis – Il team stava svolgendo attività di addestramento (“mentoring and training”) in favore delle forze di sicurezza irachene impegnate nella lotta all’Isis. I militari sono stati subito soccorsi, evacuati con elicotteri USA facenti parte della coalizione e trasportati in un ospedale “Role 3” dove stanno ricevendo le cure del caso. Il supporto medico dei Role è organizzato su quattro livelli di gravità. “Nessuno dei cinque militari italiani feriti in Iraq è in pericolo di vita, secondo i medici che li hanno in cura” ha fatto sapere l’ambasciatore italiano a Baghdad Bruno Antonio Pasquino contattato dall’Ansa.
Al momento sono tre le missioni cui partecipano i militari italiani: la European Assistant Mission (EUAM), la missione Nato e l’operazione Prima Parthica per il contrasto a Daesh (Isis). Ed è a quest’ultima missione che partecipano i militari assaltati. La missione, avviata il 14 ottobre 2014, prevede “un dispositivo logistico-amministrativo di circa 250 unità”. Sul sito del ministero della Difesa si spiega che “il dispositivo nazionale opera nelle tre sedi ed in particolare in Erbil, ove sono in corso cicli di training a favore dei Peshmerga e a Baghdad“., Due dei feriti sono effettivi al IX reggimento Col Moschin dell’Esercito e tre appartengono al Gruppo operativo incursorsi Comsubin della Marina militare.
Il ministro della Difesa Guerini: “Vicinanza alle famiglie” – Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, “è stato prontamente messo al corrente dell’attentato dal capo di Stato maggiore della Difesa, il generale Enzo Vecciarelli, e segue con attenzione – viene sottolineato – l’evolversi della situazione”. Guerini sta seguendo “con attenzione e apprensione” gli sviluppi dell’attentato avvenuto in Iraq. Il ministro, subito messo al corrente della situazione dal capo di Stato maggiore della Difesa, ha immediatamente informato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Giuseppe Conte. Il ministro, viene sottolineato alla Difesa, “in queste ore di preoccupazione, esprime la più profonda vicinanza alle famiglie e ai colleghi dei militari coinvolti”. ”Sto seguendo con dolore e apprensione quel che è accaduto in Iraq ai nostri militari, coinvolti in un attentato. I nostri ragazzi erano impiegati in attività di formazione delle forze di sicurezza irachene impegnate nella lotta all’Isis – scrive su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio – In questi casi il primo pensiero va ai soldati colpiti, alle loro famiglie e a tutti i nostri uomini e donne in uniforme che ogni giorno rischiano la vita per garantire la nostra sicurezza. Seguiamo con attenzione ogni sviluppo”. “Il presidente della Repubblica ha inviato a Guerini e Vecciarelli, “un messaggio di solidarietà per i militari rimasti feriti”. Il premier “esprime vicinanza ai militari feriti, che stanno ricevendo in queste ore le cure mediche, e alle loro famiglie”.
Due giorni fa alcuni razzi Katyusha erano stati lanciati verso una base aerea in Iraq, a sud di Mosul, che ospita anche truppe americane. I razzi sono stati apparentemente lanciati da Mosul contro la base di Qayyara, circa 60 chilometri dalla città che in passato è stata la ‘capitale’ dello Stato islamico in Iraq.