La pizzeria Impastato a Cinisi (Palermo), è stata danneggiata da un incendio doloso. Il locale gestito da Giovanni Impastato, fratello di Peppino, l’attivista antimafia ucciso da Cosa Nostra il 9 maggio del 1978, ha preso fuoco nella notte di martedì. Secondo una prima ricostruzione, le fiamme sarebbero divampate dalla cucina e dalla cassa della pizzeria e hanno danneggiato parte del tetto e dell’impianto elettrico. E se non fosse stato per un passante che ha allertato i soccorsi “le conseguenze sarebbero state devastanti – racconta Giovanni Impastato -. Per fortuna, l’intervento dei vigili del fuoco è stato tempestivo e il rogo non si è propagato fino alle bombole della birra. Poteva esserci anche un’esplosione”. Non è il primo caso: già nel 2011 un altro incendio doloso aveva distrutto la pizzeria.

Proprio in queste ultime settimane il locale è in fase di ristrutturazione dopo che un esposto anonimo aveva fatto scattare le indagini della polizia municipale di Carini e la Guardia di finanza di Palermo. Le contestazioni mosse sono per carenze igienico-sanitarie, modifiche strutturali non autorizzate e presunte irregolarità sugli scontrini fiscali. Si indaga anche sulla licenza rilasciata dal Comune di Cinisi, invece che da Carini, il Comune di competenza territoriale. “Abbiamo sempre pagato tutte le tasse agli uffici amministrativi di Cinisi, che ci ha rilasciato la licenza – spiega il titolare -. Invece, sembra che il territorio sia di competenza di Carini. Adesso che stavamo riaprendo, arriva questo incendio, che ritengo un fatto inquietante. Non so quale possa essere il motivo di questo gesto, forse il momento in cui viviamo. Tutti conoscono la mia storia, il mio impegno e non è la prima volta che subisco un attentato”.

“L’incendio della pizzeria Impastato è un segnale pesante e terribile – dichiara Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia – Esprimo la mia vicinanza e solidarietà ma anche la mia preoccupazione. Sono segnali che non devono essere assolutamente sottovalutati”. E conclude: “C’è puntualmente nel nostro Paese un rigurgito di segnali mafiosi che attraversano ogni territorio. Sono crimini spia di una mafia che giorno dopo giorno viene messa all’angolo dalle forze dell’ordine, dalla magistratura e dai cittadini che costruiscono comunità libere da questa violenza. il nome Impastato è per noi segno di forza e coraggio, di coerenza e di speranza e per questo ci stringiamo più forti a Giovanni”.

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