Qui (ri)comincia l’avventura della signora (Bona)Ventura. All’ora del camparino, anzi del brunch, è tornata da un pochino la Simo. Simona Ventura con la sua Domenica Ventura se ne sta appollaiata su Rai2, tra mezzogiorno e l’una, quando l’attesa per la lasagna è più invitante delle ultime sui crampi di Lukaku. La Simo ce la mette sempre tutta. Fa il suo solito show. Lancia l’applauso e la risata modello claque. Rivitalizza con scariche di adrenalina ospiti e baracca. Si mette a ballare con Lorella Cuccarini e liscia raso e seta a Valeria Marini. Saltella da una parte all’altra in uno studio camaleontico che è già stato ridisegnato un paio di volte in sei puntate.

Eppure La Domenica Ventura sembra uno di quei quei risotti che non si cuociono mai. Gli versi altra acqua e il chicco rimane sempre duro. Capiamo che l’idea iniziale fosse quella di stazionare tra la vecchia Guida al Campionato (senza lo splendido pendolino di Maurizio Mosca) e Quelli che il calcio alla maniera di Fabio Fazio con il gilet. E se in tv a quell’ora il rosario del prepartita è una chiacchiera che somiglia a un piatto di gnocchi scotti, i collegamenti bizzarri alla Fazio tentano di gonfiare il soufflé. E a dire il vero qualcosina da questo lato della tavolata accade.

Vedi il classico (cappello del) prete. Tal don Luigi, un suor Paola parmense, chiaramente a suo agio con Lambrusco, secco e non, pizzicato tra le vie di Parma da un inviato del programma. Uno che ha confessato tra le trombe dell’inferno perfino Faustino Asprilla. Tanto che l’aneddoto di domenica scorsa è stato proprio quello di Tino che all’epoca del Parma d’oro se ne stava giù in fondo alla chiesa, nell’ultima fila della navata, quella con gli spifferi della porta. “Vieni davanti”, chiedeva il don. E Tino, il mitico, uno che allo scopone scientifico con Benarrivo e Apolloni preferiva le nottate con la pornostar Petra, gli rispondeva: “No padre meglio di no, sono un peccatore pubblico”.

Insomma, il don, con qualche altro personaggio apparecchiato on the road qualche fritturina croccante a La Domenica Ventura gliela regala. Un po’ come l’idea di mettere il giornalista sportivo Francesco Rocchi a suonare la batteria in studio, modello Birdman, sui successi di Peter Gabriel e Michael Jackson. Un antipastino invitante, frizzante e spiritoso (a proposito: rimettetecelo). Fascia oraria sacrificata, idea minimale, ma brodino in fondo in fondo molto rimescolato. Un pancake non molto cotto, un ovosodo che non va né su né giù. Magari la Simo farà qualche altro cambiamento in corsa e apparecchierà la tavola per il primo e secondo (tempo). Nell’attesa: via di pane e grissini fino a riempirsi la pancia.

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