Cronaca

Mattarella: “L’esempio dei morti in missione è vincolo morale per confermare il nostro contributo nei Paesi in conflitto”

Il capo dello Stato ha inviato un messaggio al ministro della Difesa Lorenzo Guerini, nel quale esprime "affettuosa vicinanza" e "sentita riconoscenza" ai familiari dei morti durante le missioni internazionali: "Il loro slancio è fonte di riflessione per tutti i cittadini"

“L’esempio dei nostri caduti rappresenta un vincolo morale per la continuità del contributo del nostro Paese nei diversi ambiti: le donne e gli uomini presenti nelle diverse aree di conflitto sanno di poter contare sul concorde sostegno del popolo italiano“. Sono le parole che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rivolto in un messaggio al Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, in occasione della Giornata dedicata ai caduti militari e civili nelle missioni internazionali, che si celebra lo stesso giorno (12 novembre) della strage di Nassiriya del 2003, in cui morirono 28 persone: 19 italiani (12 carabinieri, cinque soldati e due civili) e 9 iracheni.

Il capo dello Stato ha voluto rivolgere un pensiero “a tutti coloro che hanno perso la vita, impegnati nella pacificazione delle aree di crisi, per sconfiggere il terrorismo e consentire alle popolazioni oppresse un orizzonte di speranza”. Ha sottolineato che “i conflitti e le tensioni, spesso provocati e sostenuti da forme di terrorismo transnazionale rivolte a sovvertire i principi di convivenza, rispetto dei diritti umani, libertà, vedono impegnata l’intera comunità internazionale per affrontare sfide insidiose contro l’umanità”.

“Lo slancio e l’altruismo di quanti hanno donato la propria vita per il bene comune è fonte di riflessione per tutti i cittadini, che nel loro agire quotidiano sono chiamati ad un contributo egualmente prezioso per la civile convivenza e il progresso della comunità nazionale e internazionale – ha proseguito il capo dello Stato – Ai familiari dei caduti esprimo la sentita riconoscenza della Repubblica e i sentimenti della mia affettuosa vicinanza”. Solo pochi giorni fa, il ferimento di cinque militari italiani vicino a Kirkuk, in Iraq. Stavano svolgendo attività di addestramento (“mentoring and training”) in favore delle forze di sicurezza irachene impegnate nella lotta all’Isis.