“Zingaretti dice che bisogna essere uniti contro le destre in vista delle elezioni regionali? Non siamo negli anni ’70. Qui il tema non è destra o sinistra. Non ci appartiene questa idea come M5s. E’ proprio con questo atteggiamento, cioè con l’essere uniti contro le destra, che negli Usa si è favorita la vittoria di Donald Trump“. Lo ribadisce ai microfoni di “24 Mattino”, su Radio24, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, a proposito delle prossime elezioni regionali in Emilia Romagna e in Calabria.

E aggiunge: “Da quando è caduto il muro di Berlino, trent’anni fa, destra e sinistra si sono andate pian piano sgretolando. Oggi i cittadini non mi chiedono una soluzione sulla questione della destra o della sinistra, ma sui loro problemi. Quindi, per quanto mi riguarda, questa visione dell’essere uniti contro le destre o contro le sinistre è un concetto vecchio a cui i cittadini hanno smesso di credere da tempo. Io ho un programma da realizzare. Nei prossimi giorni faremo delle riunioni per sciogliere questo nodo sulle regionali in Emilia Romagna e in Calabria – continua – Dove siamo pronti ci presentiamo e vogliamo governare, dove non siamo pronti lo diremo con molta onestà ai cittadini italiani. Noi siamo nelle istituzioni da sei anni, siamo entrati in Parlamento sei anni e mezzo fa, abbiamo iniziato un’esperienza non da tantissimo, quindi è giusto che su alcuni territori si faccia una riflessione prima di presentarci. Ma l’idea da anni ’70 dell’uniti contro le destre’ o ‘uniti contro le sinistre’ non ci appartiene”.

Il leader del M5s riepiloga l’esperienza del governo gialloverde, citando Salvini (“Non gliene frega niente dell’Italia”), e si sofferma sulla recente alleanza col centrosinistra: “Il nostro programma e i nostri valori sono sempre gli stessi, tanto è vero che, quando siamo andati al governo a settembre, abbiamo continuato a realizzare il nostro programma, già previsto nei 14 mesi precedenti: il taglio del numero dei parlamentari, lo stop all’aumento dell’Iva, il decreto per stabilizzare gli insegnanti precari, il carcere per gli evasori fiscali. E tutto questo in soli due mesi. Non c’è una visione per cui il M5s vada a fondersi col polo di sinistra o col polo di destra. Noi siamo l’alternativa ai due poli”.
E precisa: “Secondo me, questo governo regge fino a quando farà le cose per gli italiani. Ovviamente, essendo un governo nato solo due mesi fa, la situazione non è semplice, ma si sta rodando. Ieri, per esempio, il ministro per i Rapporti col Parlamento, Federico D’Incà, mi ha detto che finalmente sta cominciando a vedere che a livello parlamentare i gruppi lavorano molto meglio. Ma è normale: sono gruppi che fino all’8 agosto erano l’uno all’opposizione dell’altro“.

Sul retroscena secondo cui una parte del M5s potrebbe raccogliersi intorno a Giuseppe Conte, Di Maio puntualizza: “Lo escludo categoricamente. Da quando c’è stata la scissione nel Pd e Renzi se n’è andato, molti quotidiani provano a creare la scissione nel M5s. In realtà, nel movimento c’è sempre stato un ampio dibattito, ma dobbiamo anche dire che fa più rumore un albero che cade rispetto a una foresta che cresce. Qui ogni volta che cade un albero succede un putiferio, ma io conosco il M5s da 10 anni e c’è sempre stata una discussione interna”.
Finale tributo a Giuseppe Conte: “Continuo a pensare che sia uno dei migliori presidenti del Consiglio che abbiamo mai avuto in Italia. E’ una persona che vuole bene a questa nazione e che ha il mio sostegno. Poi ovviamente ci sono delle volte in cui il movimento si confronta all’interno del governo e non la pensa come le altre forze politiche. Ma non c’è mai stato uno scontro con Giuseppe Conte“.

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