Nel documentario in suo onore realizzato da Telepacifico, l'ex attaccante del Parma racconta quanto successe più di 20 anni fa, dopo un match di qualificazione ai Mondiali di Francia 1998
Un narcotrafficante, Julio Fierro, gli chiese l’autorizzazione per uccidere il portiere del Paraguay, José Luis Chilavert. Nel documentario in suo onore realizzato dalla tv colombiana Telepacifico per celebrare i suoi 50 anni, l’ex attaccante del Parma Faustino Asprilla rivela un particolare su quanto successe più di 20 anni fa, dopo un match di qualificazione ai Mondiali di Francia 1998, vinto dal Paraguay per 2 a 1 contro la sua Colombia.
Al termine di una partita nervosa, giocata il 2 aprile 1997 ad Asuncion, il portiere noto per i suoi calci di punizione e l’attaccante all’epoca al Newcastle arrivano alle mani. Asprilla colpisce Chilavert dopo aver ricevuto uno sputo da quest’ultimo. La rissa comincia in campo, dove entrambi vengono espulsi. Poi continua negli spogliatoi: questa volta è il portiere a colpire con un pugno ‘Tino’. Dopo la partita, racconta ora Asprilla, venne contattato dal killer che gli chiese il permesso per uccidere Chilavert. “Mi ricordo che gli dissi, ma sei impazzito? Le cose che succedono in campo devono restare sul campo da calcio”, racconta l’attaccante ex Parma. “Se avessi detto di sì a questa follia, il calcio colombiano sarebbe morto. Non me lo sarei mai perdonato“, ha spiegato.