La nuova nata eredita la meccanica della Portofino, con motore anteriore-centrale (il V8 turbo da 620 cavalli) e trazione posteriore. Si chiama come la Città Eterna, di cui vuole omaggiare il lifestyle anni '50 e '60 con un design distintivo e senza tempo
L’aveva promesso, l’ad della Ferrari Louis Camilleri, che questo sarebbe stato un anno pieno di novità. E infatti proprio oggi, dopo F8 Tributo, F8 Spyder, 812 Gts e SF90 Stradale, è arrivato l’ultimo tassello di un piano ben congegnato. L’ennesima Rossa inedita, che rossa in realtà non è visto che è stata mostrata in anteprima in una livrea grigia che ben si intona col cielo plumbeo della Capitale, dove è stata svelata. E di cui porta anche il nome: l’ultima nata di Maranello si chiama proprio “Roma”.
Il motivo, come si legge nella nota ufficiale, sta nella voglia di ispirarsi al lifestyle della Città Eterna anni ’50-’60, “perché rappresenta al meglio l’eleganza e la raffinatezza di quello straordinario periodo: questa è la vettura ideale per vivere al meglio la Nuova Dolce Vita“.
Aldilà delle suggestioni che una città del genere evoca, la volontà è stata più che altro quella di proporre un design italiano e distintivo, senza tempo. Arte nella quale il Centro Stile, diretto da Flavio Manzoni, ha sempre dimostrato di essere decisamente all’altezza. A maggior ragione in questo caso, interpretando un modello importante che va a piazzarsi, insieme alla parente stretta Portofino, sulla porta d’ingresso al mondo Ferrari, con un listino che “partirà da poco sopra i 200 mila euro“, come hanno fatto sapere gli uomini di Maranello.
Tecnicamente, si tratta di un coupé che, come accennato, eredita la meccanica dalla coupé-cabriolet Portofino: 2 posti + 2, lunga 4.66 metri (passo 2,67 m), adotta lo schema con motore anteriore-centrale e trazione posteriore. E proprio il motore è una garanzia, visto che si tratta del 3.9 V8 turbo per 4 anni consecutivi vincitore de premio Engine of the Year, che per l’occasione è accreditato di 620 cavalli di potenza ed è abbinato allo stesso cambio doppia frizione a otto rapporti che debuttò sulla SF90 Stradale. Un propulsore che la fa scattare da 0 a100 orari in 3,4 secondi e la spinge a una velocità massima di 320 km/h. Abbastanza, per godersi una Dolce Vita.