Marte è da tempo nel mirino della Nasa e degli scienziati. Perché il “sogno” è quello di trovare vita sul Pianeta rosso. Un anelito alla scoperta che cambierebbe la geografia astronomica e non solo. Per questo l’agenzia spaziale Usa ha progettato la missione lunare che dovrà essere il trampolino di lancio di quella marziana. E così la notizia che nell’atmosfera di Marte sono stati rilevati indizi di presenza di ossigeno, che sulla Terra è sinonimo di vita, appare come il primo passo per realizzare quel sogno. La rilevazione è avvenuta al di sopra del cratere Gale dal laboratorio marziano Curiosity della Nasa, attivo dall’agosto 2012, è una scoperta straordinaria. Gli strumenti hanno misurato negli ultimi tre anni marziani, pari a circa sei anni terrestri, i cambiamenti stagionali dei gas nel cielo sopra il cratere Gale. E hanno, così, ‘annusato’, a sorpresa, variazioni stagionali di molecole di ossigeno, considerato sulla Terra sinonimo di vita. Proprio Curiosity ha scoperto che le rocce nel cratere sono insolitamente porose.
A giugno la Nasa aveva rilevato la presenza di alti livelli di metano: una scoperta definita “eccitante” dalla stessa agenzia spaziale americana che descrive il risultato “perché la vita microbica è una fonte importante di metano sulla Terra. Ma questo gas – aveva sottolineato la Nasa – può essere creato anche da altre fonti, attraverso interazioni tra rocce e acqua”. E una ricerca pubblicata a marzo da Nature Geoscience da due ricercatori dell’americana University of Southern California, nel sottosuolo del pianeta potrebbe esserci un sistema di falde acquifere a 750 metri di profondità che potrebbe originare flussi d’acqua in superficie, vicino all’equatore del Pianeta rosso. Un risultato che ha confermato le ipotesi sorte fin dalla scoperta del lago sotterraneo vicino al polo Sud di Marte.
Gli scienziati di Curiosity, coordinati da Melissa Trainer, del Goddard Space Flight Center della Nasa, hanno pubblicato i risultati sulla rivista Journal of Geophysical Research: Planets. Le analisi sono state fatte dal laboratorio di Curiosity, Sam (Sample Analysis at Mars). L’ossigeno marziano sembra comportarsi come il metano, già annusato in passato da Curiosity. I suoi livelli sono, infatti, molto bassi nel periodo invernale, al di sotto dell’1%, scrivono gli scienziati della Nasa, ma crescono notevolmente in primavera ed estate. Proprio come fa il metano. I ricercatori della Nasa non hanno al momento una spiegazione per queste fluttuazioni.
“Abbiamo visto questa sorprendente correlazione tra l’ossigeno molecolare e il metano per buona parte dell’anno marziano, e ci ha sorpreso molto”, ha spiegato Sushil Atreya, dell’Università americana del Michigan, ad Ann Arbor, tra gli autori dello studio. “I due fenomeni devono essere collegati, ma non so dire in che modo. Nessuno lo sa al momento”, ha continuato l’esperto. La crescita e la repentina diminuzione dei livelli di ossigeno marziano non possono essere spiegati, infatti, con le normali dinamiche dell’atmosfera. Per gli scienziati deve esserci un’altra causa, ad esempio di natura geologica. Una seconda possibile spiegazione lega, invece, le oscillazioni di ossigeno e metano alla presenza di eventuali forme di vita batterica.”Stiamo considerando tutte le ipotesi, anche se al momento non esistono prove di attività biologica su Marte”, concludono gli esperti. Curiosity non ha gli strumenti per sciogliere il dubbio. Maggiori dettagli potranno arrivare da due missioni in programma nel 2020: ExoMars 2020, dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Mars 2020 della Nasa, che andranno a caccia di tracce di possibili forme di vita, presente o passata, su Marte.