“Molte letture date dai colleghi Pd del governo sono tese a ridicolizzare posizioni politiche di grande rigore. Io sono in questo governo e sento di avere una grande responsabilità, che non è quella di fare carinerie ai colleghi, quella di provare a dare risposte ai problemi del Paese. Sfido chiunque a dire che le questioni poste da Italia Viva erano ideologiche e non finalizzate a dare un contributo al miglioramento la vita degli uomini e delle donne di questo Paese. E un esempio è Ilva“. Esordisce così, a “24 Mattino”, su Radio24, Teresa Bellanova, ministro dell’Agricoltura e capo delegazione di Italia Viva nel governo Conte Due, alle critiche mosse da molti esponenti del Pd sulle posizioni del suo partito.
E si sofferma sul caso Ilva: “Della vicenda si può fare una lettura caricaturale o dire la verità. Siamo stati fino alle 2 di notte nel Consiglio dei Ministri, dove ho continuato a dire che quella scelta che si stava prendendo era sbagliata. Avevamo detto che si dovevano rispettare i patti. Quindi, si doveva andare avanti con la immunità per AncelorMittal, così come era prevista nell’accordo sottoscritto dal ministro Di Maio, e si doveva chiedere ad AncelorMittal di rispettare i patti sottoscritti. Questo alle persone normali sembra il comportamento di uno che vuole mettere in discussione il governo o di chi si fa carico delle criticità per dare una soluzione? – continua – Una cosa non si può fare: e cioè che sulla base di frustrazioni personali di questo o di quell’altro rappresentante politico si giochi con la vita di 20mila famiglie. A chi mi riferisco? A chi prima ha contestato, poi ha approvato delle norme, le ha votate in Cdm e in Parlamento, e successivamente le ha rimesse in discussione, per poi riapprovarle. E penso anche a rappresentanti territoriali che credono di giocare col consenso piuttosto che concentrarsi sulla soluzione dei problemi“.
Bellanova non ne ha solo per l’ex ministro del Sud Barbara Lezzi e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, ma anche per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nonostante poi corregga il tiro estendendo la sua accusa ad esponenti politici pugliesi: “Il ruolo della politica non è quello di andare in giro per dire che non si ha una soluzione, perché questo destabilizza le persone. E questo vale per tutti, anche per chi sta nel territorio e dice: ‘Quello non lo vogliamo ma non ho la soluzione’. Noi non possiamo sempre inseguire l’applauso”.