Il gap di genere si spiega soprattutto con il fatto che moltissime donne - circa il 66% nel privato - lavorano part-time. Il divario Nord-Sud vale anche nel lavoro statale: se il 23,7% dei dipendenti pubblici si concentra nel Centro dove ci sono i ministeri, al secondo posto c'è il Nord-Ovest con il 23,1%. Solo terzo il Sud con il 21,8%
Nel Sud Italia, dove vive circa un terzo della popolazione, risiede solo il 16% dei lavoratori dipendenti della Penisola. Anche sommando le isole, la percentuale si ferma comunque al 23,2%. E non è perché nel Mezzogiorno prevalga il lavoro statale: anche i dipendenti pubblici sono di più nel Nord Italia. Ben 1,5 milioni sui 3,5 milioni complessivi. E’ il quadro che emerge dai nuovi Osservatori pubblicati dall‘Inps. Dai numeri arriva anche la conferma di un dato di fatto ben noto: gli uomini sono mediamente pagati più delle donne in Italia sia nel mondo del lavoro privato che in quello pubblico. Il divario maggiore si rileva tra i dipendenti privati: gli uomini percepiscono stipendi medi più alti del 44,3% rispetto alle colleghe. La differenza nel pubblico è invece di +31,8% a favore dei maschi. Il gap si spiega con il fatto che moltissime donne – circa il 66% tra i dipendenti privati – lavorano part-time.
Nel 2018 il numero medio di lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo è stato di 13.094.735, in crescita del 2,5% rispetto al 2017, e tra questi solo 2,8 milioni sono nel Sud, in Sicilia e in Sardegna. Il numero dei dipendenti in quell’area è aumentato di circa 46mila unità (+1,65%), ma la percentuale rispetto al totale dei dipendenti italiani è scesa rispetto al 2017. Al contrario quasi un terzo dei lavoratori dipendenti (31,9%) lavora nelle regioni del Nord-ovest. Seguono il Nord-est con il 23,8% e il Centro con il 21 per cento. Il Meridione è in testa solo per numero di operai agricoli: 585mila su poco più di 1 milione in totale in tutto il Paese.
Anche le retribuzioni medie nel 2018 sono più alte nel Nord: rispettivamente 25.154 euro nel Nord-ovest e 22.747 nel Nord-est con un forte divario rispetto alle ripartizioni del Mezzogiorno, dove la media è di 15.845 euro.
Non va meglio sul fronte dei posti pubblici: nel 2018 il numero medio mensile di lavoratori pubblici è stato pari a 3.326.283 (-0,1% sul 2017) e, se il 23,7% si concentra nel Centro dove ci sono i ministeri, al secondo posto c’è il Nord-Ovest con il 23,1%. Solo terzo il Sud con il 21,8%. Poi arrivano il Nord-est con il 19,8% e le Isole con l’11,6%. La retribuzione media annua nel 2018, pari a 32.968 euro nel complesso, risulta molto differenziata sia per età sia per genere. In particolare aumenta al crescere dell’età ed è costantemente più alta per il genere maschile: 38.400 euro contro 29.120 euro per le femmine nel totale.