Neanche a farlo apposta, proprio nel giorno della presentazione ufficiale dell’ultimo bolide prodotto a Maranello, la “Roma”, esce nelle sale cinematografiche italiane il film “Le Mans ’66 – La grande sfida”, diretto da James Mangold, distribuito dalla 20th Century Fox e costato ben 100 milioni di dollari. Al centro della trama gli storici accadimenti del motorsport degli anni ’60, quando la Ford si mette in testa di battere la Ferrari sui circuiti di gara di tutto il mondo. Uno scontro che contrappone filosofie progettuali e motoristiche distanti ma accomunate dalla sete di gloria.
Motivo del singolar tenzone fra i cordoli è la voglia di Ford di far battere forte il cuore dei giovani appassionati americani. Anche perché l’Ovale Blu, un colosso dell’automobilismo a stelle e strisce, continua a farsi soggiogare da un piccolo costruttore italiano della provincia emiliana, con sede a Maranello. Sicché, Henry Ford in persona si affida all’ex pilota e ingegnere Carroll Shelby (interpretato da Matt Damon), affidandogli la progettazione di un’auto capace di trionfare contro quelle del Cavallino.
Ma Shelby è consapevole che, per quanto l’auto che vuole progettare possa essere veloce, serve un vero “manico” al volante: per questo, si rivolge al pilota inglese Ken Miles (Christian Bale) che, dopo un iniziale scetticismo, accetta la proposta di guidare la mitica GT40, l’arma suprema della Ford contro lo strapotere Rosso. Ne nasce un sodalizio invincibile, capace di vincere, nello stesso anno, la 12 ore di Sebring, la 24 ore di Daytona e, infine, la fatidica Le Mans del 1966.
“Con Le Mans ’66 volevo fare un film di corse dove le auto non fossero creazioni digitali e dove fossimo davvero sulla pista”, spiega Mangold: “Sono partito da una storia che ho amato subito. Un action movie con tanto di battaglia in pista e una sorprendente serie di eventi che si susseguono. Quel che accade in Le Mans poi non è come Rocky, non è così scontato. Eppure in tv le corse sono spesso noiose. Così ho cambiato strategia, facendo entrare lo spettatore nell’abitacolo, coinvolgendo chi osserva direttamente nella guida“.
A rivestire il ruolo di Enzo Ferrari è Remo Girone: “É stato bello girare un film interpretando un personaggio universalmente conosciuto come è ancora Enzo Ferrari. Un esempio su tutti per far capire quanto è ancora noto: quando sul set hanno saputo che interpretavo Ferrari non c’è stato nessuno che non mi abbia chiesto di fare una foto con lui”. Parliamo pur sempre di quel “Drake” che rifiutò di cedere la sua azienda a Henry Ford, sfidandolo a viso aperto nel più classico dei Davide contro Golia.