Pena di un anno di reclusione per l'ex pm di Trani, ora in servizio a Bari, per concorso in tentata violenza privata. 8 mesi all'altro pm tranese Pesce. Per l'accusa, i due magistrati hanno fatto pressioni su tre testimoni di un’inchiesta che riguardava il comandante della polizia municipale
Michele Ruggiero, ex pm di Trani e ora in servizio alla Procura di Bari, è stato condannato dal tribunale di Lecce a un anno di reclusione per concorso in tentata violenza privata. Condannato per lo stesso reato, con una pena però di 8 mesi, l’altro pm tranese Alessandro Pesce.
L’indagine, che ha visto protagonisti i due pubblici ministeri, si è concentrata sulle pressioni che, secondo l’accusa, i magistrati hanno esercito su tre testimoni di un processo per costringerli ad ammettere di essere al corrente del pagamento di tangenti all’ex comandante della polizia municipale di Trani, Antonio Modugno, nella fornitura di photored, un dispositivo elettronico installato agli incroci per il controllo sulle auto.
La sentenza è stata emessa giovedì da una sezione monocratica del Tribunale di Lecce che ha accolto le conclusioni dell’indagine istruita dal procuratore Leonardo Leone de Castris e dal pm Roberta Licci.
Il pm Ruggiero, ora in servizio a Bari, in passato era finito sotto i riflettori per aver rappresentato la pubblica accusa nel processo alle agenzie di rating. Processo che si era concluso con il proscioglimento di tutti gli imputati dall’accusa di aver manipolato il mercato in un complotto contro l’Italia ordito durante il governo Berlusconi. Famoso lo sfogo di Ruggiero su Facebook dopo la sentenza di assoluzione di tutti gli analisti finanziari: “Sono stato lasciato solo. Evidentemente ci sono verità che è bene restino sullo sfondo. È davvero incredibile quanto talvolta ci si possa sentire soli nel fare il proprio dovere”.