Mose? La Regione non ha nessuna competenza sull’opera. Quindi, né io, né Cremonese né Pupillo, né Zaia possiamo avere alcuna responsabilità sul Mose, che peraltro è stato istituito prima della Regione. La responsabilità è tutta esclusivamente a Roma, con tutti i vari personaggi che sono seguiti. Quelli che danno la colpa a me sono solo dei poveretti, cosa ci devo fare?”. Sono le parole pronunciate ai microfoni di Radio Cafè dall’ex presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, che ha patteggiato una pena di due anni e dieci mesi per corruzione continuata nel processo sulle tangenti per il Mose: un giro colossale di mazzette, calcolato dagli inquirenti in milioni di euro, che aveva colpito appunto anche l’ex governatore leghista del Veneto. E che dimentica di dire che la Regione da lui governata per 15 anni ha competenza concorrente con lo Stato sulla tutela e la difesa dell’Ambiente.

L’ex esponente di Forza Italia, intervistato da Alberto Gottardo, aggiunge: “Se si fa una ricerca, si vede chi fece la concessione unica, che è l’episodio più clamoroso. Io, Cacciari e i sindaci del territorio facevamo dialettica, Massimo Cacciari era contrario, ma la responsabilità è di altri“.

E alla domanda se il Mose funzionerà, Galan risponde: “Ma io ho sempre creduto di sì, cazzo, e continuo a crederlo. Sono sempre stato affascinato da questa macchina. Dopo il Canale di Panama, è la più grande macchina idraulica della storia dell’umanità. Il Mose doveva entrare in funzione nel 2012, mi pare di ricordare”.

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