Quando varcano la sua soglia, dopo averla finalmente trovata nel groviglio di calli, i turisti rimangono tutti a bocca aperta, estasiati davanti a quella che è stata definita “la libreria più bella del mondo“. È la Libreria Acqua Alta di Venezia, chiamata così perché, essendo affacciata direttamente su uno dei canali, il proprietario Luigi Frizzo ha pensato di disporre i suoi libri all’interno di una gondola (vera!), barche e anche di una vasca da bagno, per proteggerli dalle maree. Un sistema utilizzato da sempre ma che nulla ha potuto contro la mareggiata record dell’11 novembre scorso, quando la città lagunare è stata completamente sommersa dall’acqua alta, che ha raggiunto il livello record di 187 centimetri.
“Noi ci chiamiamo Acqua Alta, l’acqua alta ce l’aspettiamo, ma così alta no. C’è acqua dappertutto – ha raccontato Diana, una delle libraie a Libreriamo – . Non eravamo pronti per una mareggiata simile. L’acqua si è alzata di 50 cm in più del previsto. Ieri mi entrava persino negli stivali da pescatore. Camminavo in punta di piedi per tentare di mettere in salvo i libri. Quando è così, viene da arrendersi”. Nonostante tutti gli sforzi e le precauzioni infatti, centinaia di volumi della Libreria Acqua Alta sono stati distrutti e i danni nell’antico locale sono ingenti. Ma questo non scoraggia affatto Diana: “Il nostro nome è una sfida a questo fenomeno. Stavolta abbiamo perso la battaglia, ma non la guerra“, ha detto.
A subire conseguenze ben più gravi dalla mareggiata è stato invece un altro locale storico di Venezia, l’edicola di Walter Muzzi in Fondamenta delle Zattere, nel sestriere di Dorsoduro. Il chiosco dei giornali è stato completamente trascinato via dall’acqua e il proprietario, che si trovava all’interno in quel momento, ha rischiato la vita: “L’edicola ha iniziato a traballare, poi a muoversi. Ho capito che stavo rischiando la vita, ho avuto paura di morire ma fortunatamente sono rimasto lucido e sono riuscito ad uscire. Ora sono senza lavoro, ma riaprirò”, ha raccontato Walter che ha ricevuto la visita del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
mi son svegliato e sto piangendo
— walteredicola (@walteredicola) November 13, 2019