“L’azienda ha dichiarato qualcosa che ci ha lasciato piuttosto perplessi, cioè che tutto è legato allo scudo quando dal 12 settembre dichiara che ci sono 5mila esuberi necessari per un problema strutturale dell’impianto che non potrà mai più produrre più di 4 milioni di tonnellate”. Lo dice il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli al Mise. “Credo che Arcelormittal si debba mettere d’accordo con se stessa quando fa dichiarazioni”, aggiunge. La condizione “necessaria è che ci sia il rispetto del piano industriale con la produzione di sei milioni di tonnellate. Questo chiede il governo”. Quindi aggiunge: “Non ci sono piani A, B o C – ha puntualizzato il titolare dello Sviluppo economico – Garantire la continuità produttiva è necessaria anche per ridurre l’impatto ambientale, per poter fare gli investimenti necessari sugli impianti e sullo stabilimento per eliminare e limitare le emissioni. Il problema reale è che ArcelorMittal ha deciso da tempo di abbandonare il nostro Paese per la questione di perdite di fasce di mercato. È dal 12 settembre che parla di riduzione della produzione”. Una affermazione che il “governo non accetta”, ha ribadito Patuanelli.
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