Francesco Guccini rompe il silenzio musicale, che si era imposto nel 2017 con il ritiro dalle scene, solo per un progetto importante diretto dal maestro Mauro Pagani e dopo (molte) insistenze da parte della discografica Bmg. Il risultato è “Note di Viaggio – Capitolo 1: venite avanti…”, prima parte della raccolta delle canzoni di Guccini con colleghi a prestare la loro voce: da Ligabue ad Elisa, passando per Luca Carboni e Giuliano Sangiorgi. Il secondo volume uscirà nel 2020. “Sono stati molto bravi – ha confessato Guccini -, certo qualcuno mi è piaciuto di più, ma nel complesso è un ottimo lavoro”. Unico inedito cantato dall’artista da solo è “Natale a Pavana”. “Pagani mi ha chiesto una canzone da musicare – rivela -, mi è venuta in mente questa poesia che avevo dato a un mio amico per il suo libro e ci abbiamo lavorato”. Ma i fan dell’artista non tirino un sospiro di sollievo, perché nel suo futuro non ci sono né concerti, né altra musica. La sua priorità oggi è la narrativa.
Pavana è il luogo del buen retiro del cantautore, in provincia di Pistoia, ma la canzone parla dei ricordi di infanzia. “Nel dopoguerra ci siamo dovuti spostare da Modena, dove ero cresciuto – ricorda Guccini -, abbiamo viaggiato con la locomotiva, c’era la terza classe e quando entravamo nelle gallerie si respirava il carbone che bruciava, come combustibile. Di quel periodo ricordo il Natale, in particolar modo, che era una occasione importante di festa per tutti noi. Avevo passato una infanzia di privazioni a Modena, quando arrivavano sul tavolo i tortellini (che oggi mangiano tutti) era davvero un evento”. Dunque l’inedito rappresenta un piccolo regalo di Guccini a chi lo ha seguito per tanti anni e Pagani sta già tentando di convincerlo a cantarne un secondo per il prossimo volume. “Francesco dice che gli abbiamo puntato la pistola alla tempia per farlo cantare, vuol dire che cambieremo arma al secondo giro”, dichiara scherzosamente Pagani.
La copertina del disco raffigura, su una barca in mezzo al mare, tutti i cantanti che hanno partecipato al progetto e in mezzo ci sono, appunto Guccini e Pagani. “Ci sono tante persone, di diverse generazioni – racconta l’artista -, tutti radunati sulla stessa barca e per la stessa operazione: cantare le mie canzoni”. Un disco ricco con brani importanti del repertorio del cantautore, anche se lui stesso ammette: “Sembra che in tutta la mia carriera abbia scritto solo tre canzoni, stando a quanto dice la gente: ‘L’avvelenata’, ‘Dio è morto’ e ‘La locomotiva’. Ricordo quella sera che sono andato a giocare a carte in un bar, entra Vasco che mi saluta affettuosamente e mi fa i complimenti per ‘L’avvelenata’, dicendomi che era una canzone stupenda. Allora io gli ho risposto ‘no, guarda che ne ho scritto anche altre’ (ride; ndr)”.
La canzone che apre il disco è “Auschwitz” reinterpretata in maniera sublime da Elisa. Una coincidenza, proprio nel momento in cui se n’è parlato a causa degli insulti antisemiti subiti dalla senatrice Liliana Segre, oggi sotto scorta. “È una vergogna che questa signora sopravvissuta all’Olocausto– tuona Guccini – sia costretta a viaggiare con la scorta. So che sui social c’è stata una valanga di polemiche su di lei, non frequento i social, non li vedo, per fortuna, ma aggiungo anche che quello che è successo in Parlamento e il fatto che non sia stata applaudita, durante l’approvazione della Commissione contro l’odio è stata veramente una vergogna”.
Il pensiero va subito alle prossime elezioni in Emilia Romagna, dove sembra – stando ad alcuni sondaggi – che per la prima volta possa esserci l’exploit della Lega. “I cambiamenti ci sono stati in Italia – chiosa il cantautore – e il 26 gennaio ci saranno le elezioni Regionali. Che dire? Spero che vada in un certo modo, ossia in modo tradizionale come vanno sempre le elezioni in Emilia Romagna. Staremo a vedere, anche se ci sono stati cambiamenti (apparenti) in questi anni in Italia, in realtà non c’è stato un vero cambiamento. Dunque spero che le elezioni vadano secondo miei desideri e i migliori auspici. L’Emilia è una regione benestante e governata bene, staremo a vedere”.
Infine Mauro Pagani ha spiegato nella sostanza il lavoro che è stato fatto per la tracklist e la realizzazione del primo volume. “Sono state scelte di istinto e ho pensato chi poteva essere adatto a cantare determinate canzoni. – rivela il Maestro – Ho scelto 3-4 brani per ognuno, scoprendo poi che per molti Guccini è stato formativo nel loro percorso musicale. Alcuni hanno indicato delle canzoni, ad altri è capitata una scelta fortunata. Posso dire che ‘L’avvelenata’ è stata molto contesa. È stato bello constatare quanto affetto ci sia da parte della musica nei confronti di Francesco e quanta riconoscenza per la crescita di tutti noi. Già avevo una altissima considerazione di Francesco e ora molto di più, attraverso la rilettura dei testi cosiddetti minori. Infine per me è stata molto importante la presenza femminile in questo lavoro. Sono rimasto meravigliato dall’intensità con cui le interpreti sono riuscite a calarsi perfettamente nel repertorio di Francesco, esteticamente è stato fatto un lavoro sorprendente. Ascoltare voci sottili capaci di volare è stato commovente”.