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Salvini a Bologna, i leghisti in coda salvano il presidente Pd Bonaccini: “Buon amministratore. Ma sull’immigrazione bisogna cambiare”

L’assalto della Lega di Matteo Salvini all’Emilia feudo del Pd (e un tempo del Pci) è partito dal Paladozza di Bologna. E’ qui, a due passi dal centro storico, che giovedì 14 novembre si sono radunati i fedelissimi di Salvini per l’evento che ha ufficialmente aperto la campagna elettorale per le regionali del 26 gennaio. La sfida sarà tra Lucia Borgonzoni, ex candidata sindaco di Bologna e oggi senatrice del Carroccio, e il presidente uscente del Pd Stefano Bonaccini. Un nome che i leghisti conoscono bene e sul quale, a sorpresa, non riversano molte critiche. Anzi. “E’ stato un buon amministratore” ammettono tanti in attesa di entrare al palazzetto.

La partita dell’Emilia Romagna, insomma, si gioca più sul piano nazionale. “Non ce l’ho con Bonaccini, ma con il Pd” spiega un elettore leghista mentre aspetta l’inizio del comizio. Il tema dominante, quello che scalda gli animi e ricorre continuamente nei discorsi, è sempre uno: l’immigrazione. C’è chi lo associa alla sicurezza, chi a quello del lavoro: “Più migranti prendiamo e meno posti ci sono per i nostri figli”. E non è un caso infatti che Borgonzoni dal palco abbia citato la questione dell’assegnazione delle case popolari: “Dire che devono andare a chi è qui da più tempo, non è razzismo, ma giustizia”