"Ho fatto inchieste diverse sulla corruzione politica e il malaffare. Sicuramente l’episodio può essere collegato a articoli recenti", dice il cronista che ha ricevuto la solidarietà anche del ministro Bonafede. Intanto la Dda di Napoli indaga sull'agguato: le modalità del fatto, con i proiettili sparati ad altezza d’uomo, spingono gli inquirenti a usare il modello operativo seguito per le indagini antimafia
La direzione distrettuale antimafia di Napoli indaga sulla vicenda del giornalista Mario De Michele, originario di Cesa, nel Casertano, che ha denunciato di essere rimasto vittima di un agguato con colpi d’arma da fuoco mentre era in auto. Le modalità del fatto, con i proiettili sparati ad altezza d’uomo, spingono gli inquirenti a servirsi delle modalità operative usate per le indagini antimafia. “Oggi mi sento più tranquillo. Sia per la solidarietà ricevuta e sia perché è stata già predisposta una mia tutela da parte delle forze dell’ordine. Questa sera devo andare a presentare il nuovo libro del collega Salvatore Minieri, a Casapesenna, nella ex roccaforte del boss Michele Zagaria, e so che mi verranno a prendere due persone delle forze dell’ordine, che mi scorteranno fino al luogo dove si terrà l’incontro”, dice il giornalista all’agenzia Adnkronos, parlando della protezione predisposta dalla prefettura.
“Lavorare in una terra di frontiera come la nostra – ha aggiunto – non è facile. Soprattutto in questo territorio tra l’agro aversano e quello napoletano, dove ci sono intrecci tra la camorra napoletana e casertana. Di questo mi stavo occupando nei territori di Orta e Succivo. Ho fatto inchieste diverse sulla corruzione politica e il malaffare. Sicuramente l’episodio può essere collegato a articoli recenti”. Dopo la solidarietà dell’ordine, del sindacato dei giornalisti e del presidente della Camera Roberto Fico, oggi è arrivato il ministro della giustizia Alfonso Bonafede a esprimere vicinanza al cronista: “La voce di un giornalista che racconta nei suoi pezzi il malaffare che si annida nell’amministrazione locale rappresenta la libertà di stampa, un principio irrinunciabile. E chi denuncia il malaffare deve poter farlo senza paura e deve sentire che lo Stato è dalla sua parte”, ha scritto il guardasigilli su facebook.
II carabinieri del Gruppo di Aversa che indagano sul fatto hanno acquisito immagini delle telecamere di videosorveglianza; si tratta di telecamere presenti nella zona dove sarebbe avvenuto il fatto, nel comune di Gricignano di Aversa, nei pressi dell’insediamento dell’Us Navy dove il cronista si era recato giovedì con l’intento di fare un’inchiesta su una vicenda relativa ad una presunta speculazione edilizia. Al momento i carabinieri non hanno trovato testimoni che abbiano assistito al fatto denunciato dal cronista. Quattro i fori provocati da colpi d’arma da fuoco trovati sull’abitacolo della vettura di De Michele che sarebbe stato aggredito da due uomini a bordo di un’automobile. Si cerca di ricostruire l’esatta dinamica anche per comprenderne il movente ed accertare dunque legami tra quanto accaduto e l’attività giornalistica di De Michele, che si è occupato spesso di un comune come Orta di Atella, sciolto per camorra pochi giorni fa.
Gli investigatori vogliono capire anche se l’episodio di giovedì possa essere collegato ad un’altra aggressione denunciata dal giornalista lunedì scorso quando due persone su un motorino avrebbero cercato di fermarlo aggredendolo con una mazza. De Michele ha raccontato di aver subito negli ultimi mesi anche altri attentati. Su questi ultimi fatti sono stati aperti fascicoli di reato dalla Procura di Napoli Nord.