Alla vigilia della votazione della riforma dello statuto dem, il ministro della settimana condivide la posizione del segretario del Pd: "Ha parlato giustamente della necessità di una vera e propria rifondazione. Rifondazione è parola impegnativa. Tutta da verificare nel merito e nel metodo. Ma io voglio avere fiducia"
Prove di riavvicinamento tra Articolo 1 e il Partito democratico. Domani, infatti, il partito di Nicola Zingaretti voterà la riforma dello statuto nel corso dell’Assemblea nazionale. “Sarà un partito molto più aperto, che offre la possibilità di un’aggregazione maggiore con le adesione online, un partito che si apre alla partecipazione delle persone molto più diretta e rendendo protagonista chi ne fa parte”, annuncia il segretario parlando a Sky Tg24 da Bologna dove è in corso la seconda giornata della kermesse dem Tutta un’altra storia.
Parole che arrivano a Roma, dove Articolo 1, la componente nata dalla scissione dem nel 2017, sta tenendo la sua Assemblea nazionale. “Un nuovo partito non si fa in 5 giorni e neanche in qualche settimana. Ci vuole tempo e impegno. Nicola Zingaretti ha parlato giustamente della necessità di una vera e propria rifondazione. Rifondazione è parola impegnativa. Tutta da verificare nel merito e nel metodo. Ma io voglio avere fiducia, perché mi sembra la strada giusta. Ma ci vuole coraggio, più coraggio. Per me rifondare la sinistra significa prima di tutto ricostruire un pensiero in questo tempo. Riaffermare un sistema di valori e finanche un’ideologia, intesa come una nuova visione del mondo, dentro un cambiamento radicale come mai visto prima”, ha detto Speranza – segretario di Articolo 1 e ministro della Sanità – nella sua relazione introduttiva.
Parole che lasciano immaginare un ritorno alla base per la componente di Speranza e Pierluigi Bersani, uscita dal Pd in polemica con Matteo Renzi. Adesso però Articolo 1 e i dem di Zingaretti si trovano insieme al governo con il Movimento 5 stelle. “Governare con i 5 stelle rappresenta una straordinaria occasione che non possiamo permetterci di sprecare. Loro sono un movimento complesso, ma è inutile negare che hanno preso i voti di una parte molto rilevante della nostra gente. Dentro questa stagione di governo c’è la possibilità per noi di dimostrare con i fatti che è chiusa la stagione della subalternità al neoliberismo e che ci riappropriamo convintamente della nostra cultura politica socialista”.