Salvatore Caporaso, maresciallo superiore dei carabinieri, è il militare che dopo la sentenza del processo per la morte di Stefano Cucchi ha fatto il baciamano a Ilaria: quella fotografia ha fatto il giro del Paese. "Tutta questa attenzione mi stupisce. Chi porta la divisa, e in particolare questa, per come la vedo io ha una responsabilità in più di fronte a tutti"
“Per me questa uniforme va onorata e quei colleghi non lo hanno fatto. Per questo devono pagare ancora più degli altri. Hanno trascinato nel fango tutti noi che lavoriamo con onestà“. Parola di Salvatore Caporaso, maresciallo superiore dei carabinieri, il militare che dopo la sentenza del processo per la morte di Stefano Cucchi ha fatto il baciamano a Ilaria: quella fotografia ha fatto il giro del Paese. “Tutta questa attenzione mi stupisce. Non c’ è stato nulla di studiato nel mio gesto, ho fatto quello che mi è venuto in quel momento, è stato un gesto istintivo”, dice il militare a Repubblica.
“È stato un gesto spontaneo. Non si è trattato affatto di esibizionismo. Il nostro ruolo è quello di farci da parte e non stare sotto i riflettori. Io e i miei colleghi conosciamo la famiglia Cucchi da tempo, lavorando qui da anni nelle aule del tribunale”, spiega Caporaso, in servizio da 26 anni da quattro in servizio al palazzo di giustizia di piazzale Clodio. “In carriera ho fatto tutto, reparti speciali, territoriali, sono andato all’estero, ho fatto il battaglione. Lavoro da tanti anni. Spesso ho seguito il processo Cucchi, c’erano sempre tanti giornalisti e persone che sostengono questa causa, noi eravamo di servizio. Così in questi anni ho avuto modo di affezionarmi alla famiglia Cucchi”, continua il carabiniere che giovedì, giorno della sentenza, ha passato la giornata accanto a Rita e Giovanni Cucchi, i genitori di Stefano.
“Io non avevo una verità preconcetta, anche se sono un carabinere – continua Caporaso – Li ho conosciuti e so che sono persone perbene che cercavano solo di avere un po’ di giustizia. Finalmente l’hanno avuta. Fa male a me, che faccio il carabiniere, sapere che ad arrecare loro tanto dolore siano stati soggetti che portano la mia stessa divisa. Per questo ho voluto fare quel gesto, perché era giusto. Per chiedere loro scusa per come sono andate le cose. Perché Ilaria Cucchi e i suoi genitori sappiano che noi carabinieri siamo altro”. Sulla sentenza di condanna a 12 anni per Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, accusati di omicidio preterintenzionale per aver pestato Cucchi, Caporaso dice solo: “Chi porta la divisa, e in particolare questa, per come la vedo io ha una responsabilità in più di fronte a tutti“. “Una giornata difficilissima. Questa per me è stata una carezza. Mi ha scaldato il cuore. Questo per me è un carabiniere vero”, è come ha commentato Ilaria la foto del baciamano, pubblicata su facebook il giorno dopo la sentenza.