Alla fine è diventato un tiktoker. Matteo Salvini è il primo leader politico italiano a essere sbarcato su TikTok, l’app del momento dove si possono creare dei videoclip da 15 o 60 secondi dedicati al canto, al ballo e alla recitazione. Questo social è conosciuto perché frequentato perlopiù da ragazzini e minorenni, quelli della generazione Z insomma. Cosa c’entra un leader politico su quest’app cinese? Poco o niente, eppure la comunicazione politica ora passa anche da lì.
All’arrivo di Salvini, gli utenti del social nato in Cina si sono scatenati: non vogliono la politica su TikTok, dove prevalgono il cazzeggio e il divertimento. Ma come ha raccontato l’inchiesta di Report intitolata “Fabbrica della Paura”, il leader del Carroccio tiene sempre un occhio di riguardo verso i giovanissimi… così, ecco il suo profilo su TikTok. Al debutto ha toccato due argomenti cari alla sua propaganda politica: il rispetto per le forze dell’ordine e il tema dell’immigrazione (con la frase: “In Italia si arriva con i documenti e se si ha il permesso di arrivare. Altrimenti si torna da dove si è partiti”).
Ma quando si è reso conto che quei temi non avevano presa, il team dietro Salvini ha scelto di virare sull’intrattenimento. Prima con un’esibizione sulle note di Albachiara (manco fosse un candidato a un talent televisivo), e poi un piccolo ballo sulle note di Dance Monkey, una delle canzoni più in voga su TikTok in questo momento. Da annotare che il ballo di Salvini si è svolto su una terrazza, circondato da cacch***e di piccione. “Bell’atteggiamento mentre Venezia affonda dopo 20 anni di amministrazione leghista e 7 miliardi di euro buttati per il Mose che non funziona. Che pena”, gli hanno scritto.
I commenti dei “muser” (così si chiamano i divi di TikTok) sono stati tremendi. Questi i messaggi che hanno ottenuto più like: “Siccome fare il politico non gli riusciva, ha iniziato a fare i tiktok”, “Grazie Matteo per essere qui. Finalmente posso insultarti in un social dove non mi hai bloccato”, “Ah già, qui è pieno di sostenitori LGBT e sono tutti contro il razzismo. Sei capitato nel posto sbagliato”, “Ci troviamo in una puntata di Black Mirror. E’ l’unica spiegazione”, “Questa è un’app composta in buona parte da ragazzini, non è il posto adatto per insegnare pregiudizi e razzismo”.
Anche Gabriele Muccino ha voluto dire la sua contro la politica su TikTok: “E’ un nuovo social cinese frequentato da giovanissimi dai 14 ai 16 anni per esprimere la voglia di cantare, essere leggeri e giocare. Portarci dentro la politica è un autentico schiaffo a chi di politica non vuole sentire parlare. Lasciateli in pace. Lasciateli puliti”. Come dargli torto.