Google Stadia è il servizio in streaming pensato da Google per il mondo dei videogiochi. L’idea è di affidare tutta la capacità di calcolo ai server Google sparsi per il mondo, permettendo dunque ai giocatori di riprodurre i loro giochi preferiti utilizzando solo la connessione casalinga e il controller in dotazione firmato Stadia, senza necessità di hardware casalingo.

Google quindi prova ad anticipare il futuro, abbattendo le barriere d’ingresso al mondo dei videogiochi dovute al costo dell’hardware e riducendo così potenzialmente anche i costi dei consumatori, i quali si ritroverebbero idealmente a pagare un abbonamento mensile a fronte di investimenti molto più onerosi, sia che si parli di PC o console. L’esperienza strizza l’occhio ai vari Netflix e Amazon Prime nonostante le sostanziali differenze: in primis l’interattività, e in secondo luogo il fatto che la riproduzione e le varianti legate all’utilizzo dei un videogame sono molteplici rispetto a un film o una serie TV.

A poche ore dal lancio, siamo stati negli uffici milanesi di Google per provare in prima persona la versione di Stadia che gli acquirenti troveranno disponibile da domani, almeno per chi ha acquistato la Founders Edition. Il sistema, lo specifichiamo, adatta risoluzione e prestazioni del gioco riprodotto in base alla connessione utilizzata: più la banda è potente, più il risultato sarà soddisfacente.

Per l’occasione abbiamo usufruito di una connessione in wi-fi dalla potenza di 1Gbps. Se dal punto di vista prestazionale quindi non c’era nulla da dire – questa connesione garantisce la miglior esperienza possibile – eravamo curiosi di provare come Stadia si comporta sui vari dispositivi, e come avveniva la transizione fra uno e l’altro. Google ha infatti previsto che Stadia possa essere utilizzato su TV, Smartphone e PC.

La transizione avviene in modo naturale: mentre stiamo giocando sulla nostra TV possiamo comodamente mettere in pausa e spostarci su smartphone; avviando l’applicazione dedicata il gioco ripartirà dal punto esatto in cui lo abbiamo lasciato, il tutto in tempistiche estremamente accettabili (meno di un minuto, senza sbavature). Chiaramente lo schermo ridotto modifica l’esperienza di gioco, ma volendo fare valutazioni per quanto concerne l’accessibilità e l’immediatezza, non si può che essere molto soddisfatti.

Le incognite, ad ogni modo, rimangono diverse: profondità della libreria (per ora una ventina di giochi confermati), prestazioni su connessioni casalinghe e più in generale come il mercato accoglierà questo nuovo modo di usufruire di un media piuttosto giovane come quello dei videogiochi. Sicuramente però questo contatto ravvicinato con Stadia ha ribadito ancora una volta come la tecnologia dello streaming goda di un grande potenziale, che siamo certi verrà sfruttato al massimo negli anni a venire.

Google Stadia sarà disponibile dal 19 novembre per chi ha acquistato la Founders Edition; tutti gli altri potranno abbonarsi al servizio nei primi mesi del 2020.

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