Il gup di Palermo ha rinviato a giudizio con l’accusa di corruzione l’ex governatore siciliano Rosario Crocetta. Il procedimento nasce dall’inchiesta sull’armatore trapanese Ettore Morace, il patron della Ustica Lines – poi diventata Liberty Lines, incaricata dei servizi di collegamento con le isole minori – considerato dall’accusa il creatore di un vero e proprio sistema di corruzione che prevedeva soldi, rolex, borse e altri regali ai politici. Il giudice si è dichiarato incompetente per territorio per tutti gli altri imputati tra cui l’ex sottosegretaria Simona Vicari, anche lei indagata per corruzione. Ha rimandato gli atti alla Procura perché li trasmetta a Trapani, sede, secondo il magistrato, competente sulla vicenda. Crocetta comparirà a febbraio davanti al tribunale di Palermo insieme a Ettore Morace, che è stato rinviato a giudizio per questa vicenda mentre per le altre accuse si troverà davanti al gip di Trapani, e all’ex segretario Massimo Finocchiaro. È stata stralciata invece per motivi di salute la posizione del padre Vittorio Morace.
Dieci giorni fa l’avviso di chiusura indagini era stato consegnato a 14 persone: oltre all’ex governatore, alla sua sottosegretaria, a Morace e al padre Vittorio, anche all’ex sindaco di Trapani ed ex deputato regionale Girolamo Fazio, alla deputata regionale Marianna Caronia e alla dirigente regionale Salvatrice Severino. Per l’accusa la società di Morace avrebbe ottenuto, tra il 2008 e il 2014, dieci milioni di euro come compensazione finanziaria di servizi di trasporto marittimo che in realtà non sarebbero stati effettuati.
In cambio del sostegno agli interessi della Ustica Lines, Morace avrebbe finanziato con due bonifici di 5mila euro ciascuno il progetto politico di Crocetta “Riparte Sicilia” mentre avrebbe regalato un orologio a Simona Vicari per avere un emendamento legislativo favorevole all’armatore. Sia Crocetta che Vicari hanno negato di avere esercitato pressioni e di avere svolto interventi di alcun genere. Crocetta ha anche spiegato di avere rendicontato il contributo e di avere seguito, nella predisposizione dei bandi, una linea sfavorevole alla Ustica Lines. A causa dell’inchiesta Vicari si è dimessa da sottosegretario. I dirigenti regionali coinvolti nell’inchiesta sono accusati di avere gestito i finanziamenti per il trasporto marittimo con scelte che avrebbero condizionato il libero mercato ricavandone vantaggi e favori personali.