Ho conosciuto Dario alcuni anni fa. Ero stato invitato a parlare di inclusione in un bellissimo istituto superiore di Torre Annunziata. Dario mi avvicinò alla fine dell’intervento e da allora un filo ininterrotto ha caratterizzato i nostri rapporti. Giovane, studioso e determinato, Dario ha bruciato le tappe laureandosi con lode in Lettere e diventando giornalista pubblicista ad appena 20 anni, nonostante – ma mi verrebbe voglia di scrivere “grazie” – la sua disabilità.
La giunta eletta oltre due anni fa gli offrì un incarico delicatissimo. A distanza di due anni il mio giovane, serio, competente e coerente amico mi ha inviato questa lettera che per motivi di spazio ho ridotto:
Caro Sindaco,
all’indomani della tua elezione mi hai onorato conferendomi la carica di tuo delegato alla comunicazione sui temi della Disabilità e dello Sport. A distanza di due anni devo rilevare con estremo rammarico che nulla è cambiato. Da allora mai una volta sono stato convocato né da te né dal Consiglio comunale per affrontare i problemi che mi stanno a cuore. Ho cercato allora di sollecitare attenzione e reazione con i mezzi che mi sono più congeniali: la penna e la parola. Il silenzio è stato assordante.
Prendo quindi atto che la carica conferitami ha avuto un significato meramente propagandistico e che di fatto anche la tua Amministrazione non ha alcun reale interesse ad affrontare con serietà i problemi correlati alla disabilità. Per tutto questo rassegno le mie dimissioni irrevocabili dal ruolo che mi avevi riservato. A te e a tutta l’Amministrazione Comunale il mio augurio di buon lavoro per realizzare una Torre Annunziata inclusiva e accessibile.
Dario Ricciardi
Ps. Ogni commento è superfluo. L’amministrazione in questione è di centrosinistra e forse se qualcuno avesse cura di segnalare al segretario nazionale del Pd l’accaduto qualcosa potrebbe cambiare. E il mio giovane amico riprendere a sperare e a lottare.