Salvatore Borsellino, fratello del magistrato assassinato dalla mafia, ha presentato nell’ambito di Bookcity a Milano il libro “La Repubblica delle stragi” firmato dallo stesso Borsellino e con la prefazione di Marco Travaglio (edito da Paperfirst). Assieme al movimento delle Agende Rosse, l’attivista palermitano prova a mettere insieme i pezzi mancanti delle inchieste relative al periodo delle stragi mafiose, che hanno interessato l’italia fino a metà degli anni ’90. “Possiamo chiamare quella serie di attentati come stragi di Stato – dice a margine della presentazione – La prima sentenza del processo sulla Trattativa Stato-mafia è stata un punto di arrivo per me, ha certificato l’esistenza della trattativa, che ha accelerato il corso degli avvenimenti ed è stata uno dei motivi che portato alla morte di mio fratello. Con Paolo in vita quella trattativa non sarebbe mai andata avanti. Ora non vorrei che con gli altri gradi di giudizio venga sovvertito quello che per me è un punto di arrivo”

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