“Clamoroso al Cibali”, una delle locuzioni calcistiche più note, spesso utilizzata anche in contesti diversi dal pallone, è stata attribuita per anni a uno dei migliori radiocronisti italiani di sempre. Ma quella frase Sandro Ciotti sembra non averla mai pronunciata, tanto meno nella trasmissione Tutto il calcio minuto per minuto”. Anzi, forse non è mai stata detta proprio da nessuno. La scoperta è del giornalista bergamasco Roberto Pelucchi, autore di un documentato saggio appena uscito per Bolis Le voci della domenica – Storia romantica di 90 anni di sport alla radio (prefazione di Massimo De Luca). “Oggi, non c’è prova che quelle tre parole, entrate nell’immaginario collettivo e nel lessico sportivo per indicare un risultato fuori dalla logica, le abbia effettivamente pronunciate Ciotti. E che le abbia pronunciate il 4 giugno 1961 in occasione di Catania-Inter 2-0, come è stato raccontato”.
Negli archivi si trova un documento nel quale Ciotti pronuncia quelle tre mitiche parole, ma sono state registrate 40 anni dopo l’evento. Per un programma Rai del 2001 dal titolo Figu. Album di persone notevoli, dedicato appunto al grande radiocronista, lo stesso Ciotti declamò: “Attenzione! Clamoroso al Cibali! Catania in gol con Milan. Catania uno, Inter zero, a voi la linea”. Facendo riferimento tra l’altro non alla partita del 1961, quella sempre citata, ma ad una dell’anno seguente in cui segnò per i siciliani Luigi Milan. Nel giugno del 1961 l’Inter di Helenio Herrera, alla sua prima stagione in Italia, venne sconfitta 2-0 a Catania in maniera alquanto inaspettata. Al gol di Castellazzi del primo tempo seguì al 70’ quello di Calvanese, attaccante argentino scomparso lo scorso 5 novembre a Buenos Aires all’età di 85 anni. Fu proprio dopo il gol di Toto che la frase per anni attribuita a Ciotti fu detta (forse) da qualcun altro.
Per i primi dieci anni di vita la trasmissione Tutto il calcio minuto per minuto non era in programma nelle ultime quattro giornate di campionato perché la comunicazione in diretta dei risultati nei vari campi avrebbe potuto falsare lo svolgimento del torneo. Si mandava dunque in onda il secondo tempo di una gara che non aveva più nulla da chiedere al campionato. E sicuramente Catania-Inter non era una di queste. Pelucchi fa anche notare che nel 1961 Ciotti, già impegnato su molti altri fronti essendo uno dei più versatili giornalisti della sua generazione, non era ancora un radiocronista di punta della celebre trasmissione Rai. Non gli venivano ancora assegnate gare di cartello. Siamo probabilmente di fronte ad una leggenda metropolitana, che Ciotti in ogni caso non ha mai pubblicamente smentito. Anzi, come ha sottolineato il suo collega Claudio Ferretti, una leggenda metropolitana che Ciotti ha saputo astutamente cavalcare. Ma la frase è stata pronunciata da qualcun altro o questo è un caso di fake ante litteram?
Secondo Bruno Pizzul, in quegli anni calciatore proprio del Catania, “alcuni vecchi giornalisti locali rivendicano la paternità di quella frase, ma Sandro capì che il modo di dire era efficace e lo riciclò”. Proprietà di linguaggio e sensibilità fuori dal comune, Ciotti è stato il radiocronista italiano più estroso in assoluto. La sua genialità potrebbe essere emersa anche nella gestione, più o meno consapevole, della faccenda. Secondo l’autore del libro quel “Clamoroso al Cibali” forse non è mai stato pronunciato né da Ciotti né da altri colleghi. “Recentemente è stato scritto che fu Nuccio Puleo – dice Pelucchi – a dire al microfono quella frase. Ma anche questo secondo me non è vero, perché all’epoca il giornalista siciliano lavorava a Milano. Non essendoci audio o testimonianze dirette, io sono portato a credere che non l’abbia pronunciata nessuno. Però la certezza non si può avere. A meno che prima o poi non salti fuori una registrazione inedita”. Dopo tanti anni sarebbe davvero clamoroso come quel gol al Cibali di Toto Calvanese.