Ed ecco che sullo schermo della tv compare ancora una volta Matteo Salvini. Con il ditino puntato accusa, chiede conto al Pd e ai Cinque Stelle. E i due partiti, da pochi mesi al governo insieme, balbettano, cercano di difendersi, si lasciano mettere all’angolo. Ma possibile, viene da chiedersi, che nessuno abbia uno scatto d’orgoglio? Possibile che sia sempre Salvini ad attaccare e non si trovi nessuno che prima di tutto pretenda da lui alcune risposte?
Mi permetto allora di suggerire alcune domande:
1. La Lega sta restituendo allo Stato – con rate risibili che dovrebbero terminare quando nessuno di noi sarà più vivo, non esisterà più la Lega e forse nemmeno l’Italia – 49 milioni di euro. Ecco, dove sono finiti quei 49 milioni che sono nostri, di tutti i contribuenti, quasi un euro a testa?
2. Venezia si allaga e la Lega, in prima fila Luca Zaia, attaccano parlando di “Vergogna“, chiedono dov’è finito il Mose. Sarebbe interessante ricordare alla Lega che era al governo del Veneto quando per il Mose venivano cacciati via miliardi, finiti in sprechi e malaffare. Se pure non ci sono responsabilità penali, la Lega e Zaia erano lì, in Regione, e non si sono accorti di niente. La responsabilità politica del disastro Mose è anche loro.
3. L’Italia si allaga, arrivano frane e disastri. E subito la Lega parte all’attacco. Eppure qualcuno potrebbe ricordare al Carroccio che era al governo quando il centrodestra votò condoni e piani casa che hanno contribuito alla cementificazione del territorio e alla devastazione cui assistiamo oggi.
4. Sul Paese piombano le crisi Ilva e Alitalia. Salvini e soci puntano il loro ditino. E nessuno che chieda loro dov’erano quando l’Ilva inquinava e il governo taceva. Nessuno che ricordi a Salvini che proprio la Lega, al governo con Silvio Berlusconi, ha ideato la cordata dei patrioti che ha portato l’Alitalia al disastro.
5. Il Paese è devastato dalle crisi bancarie e la Lega si fa paladina dei risparmiatori. Ma qualcuno forse potrebbe ricordare quando la Lega addirittura si era fatta una banca, la famigerata Credieuronord. Qualcuno potrebbe chiedere al Carroccio in che rapporti era, ai tempi delle scalate dei furbetti del quartierino, con l’allora governatore di Bankitalia Antonio Fazio e con Gianpiero Fiorani.
6. La Lega fa la morale sulla corruzione. Ma qualcuno potrebbe forse ricordare le inchieste che vedono esponenti leghisti di vertice indagati e condannati in primo grado o in appello per le inchieste sulle spese pazze nelle regioni.
7. La Lega si fa paladino dei deboli, ma nessuno che ricordi la politica sanitaria del centrodestra nelle regioni che amministra. Per esempio in Liguria dove gli ospedali vengono affidati ai privati e la sanità pubblica – quella che era un orgoglio nazionale e garantiva cure adeguate anche a chi non aveva i mezzi per pagarsele – rischia di essere smantellata pezzo per pezzo.
Il Carroccio da decenni non è più partito anti-sistema. La Lega è il sistema.