Considerato dagli studiosi come una Terra primitiva è anche “uno dei luoghi migliori del Sistema Solare dove cercare tracce di vita”. Per questo la Nasa manderà sul Titano, la più grande della lune di Saturno un drone nel 2034: dragonfly sarà il primo a esplorare un altro mondo del Sistema Solare. Intanto la sua mappa geologica è stata completata grazie alla raccolta dei dati in più di 10 anni di attività nel sistema di Saturno dalla sonda Cassini, nata dalla collaborazione tra Nasa, Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi), e conclusa nel 2017 con un tuffo nell’atmosfera di Saturno. La mappa è illustrata nello studio pubblicato sulla rivista Nature Astronomy dal gruppo del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa, coordinato da Rosaly Lopes.
Grazie a più di 100 passaggi ravvicinati di Cassini su Titano, i ricercatori hanno individuato sei principali formazioni geologiche. La mappa mostra montagne, pianure, vallate, crateri e laghi di metano. Questi ultimi sono concentrati nelle regioni polari, le più umide, mentre la regione equatoriale è arida, con ampie dune scolpite dai venti. La maggior parte della superficie di Titano, circa due terzi, è formata da pianure. La presenza di crateri indica che la superficie è abbastanza giovane.”La mappa – spiega Lopes – aiuterà a capire storia ed evoluzione di Titano”. Titano è, ad esempio, l’unica luna del Sistema Solare con una densa atmosfera, con metano che ha un proprio ciclo come quello dell’acqua sulla Terra. “Titano è un mondo interessante, con atmosfera, piogge e venti. È uno dei luoghi migliori del Sistema Solare – ha concluso Lopes – dove cercar tracce di vita”.