Si chiama CitBOT ed è la prima chat basata su intelligenza artificiale al mondo in grado di aiutare il cittadino nella difesa dei propri diritti civili. Presentata a Milano dall’Associazione Luca Coscioni, consultabile tramite social e computer, il servizio può essere interrogato su temi come eutanasia, testamento biologico, diritto all’aborto, fecondazione assistita o immigrazione, con il progetto di estenderlo a ogni campo di esercizio delle libertà individuali. “I cittadini hanno bisogno di conoscere i propri diritti, oggi le tecnologie lo permettono” ha spiegato Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e ideatore del progetto. “Il compito delle istituzioni è quello di far sapere ai cittadini i propri diritti, sociali, come sul testamento biologico. Poi chi non è d’accordo no lo farà”.
Sono già più di 6mila le domande alle quali è stata data risposta nella fase di test del sistema. Per accedere al servizio, basta andare sul sito www.citbot.it o sul canale Telegram TeleCitBOT e fare domande in chat sul tema che si vuole approfondire. Lo sviluppo di CitBOT, si basa su algoritmi di machine learning, sistemi informatici che imparano continuamente attraverso le interazioni con gli utenti, in modo da fornire risposte sempre più precise e complete. “Lo Stato non fa nulla per dare accesso a queste informazioni perché non c’è interesse monetario – ha detto Massimo Cappato, fratello di Marco e fondatore di Revevol, azienda che ha sviluppato il sistema CitBOT – Diamo vita a una legge, trasformiamo la sua lettura in conversazione. La cosa importante è che noi non raccogliamo dati da parte dell’utente, che può rimanere completamente anonimo. Il sistema è in grado di imparare, non farà mai lo stesso errore, diventando sempre più preciso e affidabile nelle risposte”