“Mi stai facendo male, mi stai facendo male!”. Queste le ultime parole del signor John Lawler prima che la chiropratica lo lasciasse paralizzato dal collo in giù. Un errore di manipolazione che ha portato Lawler dopo 24 ore addirittura alla morte. La vicenda è accaduta nel 2017 a York, in Inghilterra, ma in questi giorni si sta celebrando il processo contro la 40enne dottoressa Arleen Scholten. L’80enne, ex funzionario della Barclays Bank, si era rivolto al centro chiropratico per curarsi una gamba dopo una caduta in giardino. La moglie 83enne che stava chiacchierando con lui durante la seduta ha raccontato gli attimi del dramma. La dottoressa Scholten avrebbe sollevato il paziente sottoponendolo ad una pressione molto forte.
L’uomo avrebbe urlato per il dolore provato e subito dopo sarebbe caduto sul lettino “come una bambola di pezza”. La Scholten ha anche provato a rianimarlo con un “apparecchietto” modello elettrostimolatore, ma Lawler si è ritrovato in un attimo paralizzato dal collo in giù e con le labbra cianotiche. Portato d’urgenza all’ospedale i medici hanno parlato di osso del collo rotto, ma prima di iniziare una preventivata lunga operazione l’uomo è morto. La dottoressa Scholten è stata arrestata per omicidio colposo due mesi dopo, una volta tornata dalle vacanze per cui era partita a 24 ore dall’incidente. L’ordine nazionale dei chiropratici britannici però non l’ha mai ufficialmente sospesa dell’esercizio della professione.