Martedì sera il consiglio comunale della ex Stalingrado d'Italia ha bocciato la 'manifestazione di intenti' presentata dal Movimento Cinque Stelle, accolta da tutta l’opposizione. Il sindaco di centrodestra Roberto Di Stefano: "Darle la cittadinanza era una provocazione. Sarebbe stato svilente". Intanto il primo cittadino di Biella si scusa: "Una grandissima sciocchezza, le chiedo scusa. Ma si è fatta speculazione indegna"
Niente cittadinanza onoraria di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, per Liliana Segre: martedì sera il consiglio comunale della ex Stalingrado d’Italia ha infatti bocciato la ‘manifestazione di intenti’ presentata dal Movimento Cinque Stelle, accolta da tutta l’opposizione. Una decisione che ha suscitato numerose polemiche, come accaduto a Biella dove il sindaco Claudio Corradino ha dovuto alla fine scusarsi dopo averla negata alla senatrice a vita sopravvissuta ai lager e proposta al presentatore televisivo Ezio Greggio che l’ha rifiutata.
A Sesto San Giovanni, le motivazioni del sindaco di centrodestra, Roberto Di Stefano, spiega il Partito Democratico, “sono che Liliana Segre ‘non ha a che fare con la storia della nostra città e darle la cittadinanza sarebbe svilente per lei perché è una strumentalizzazione politica’”. Una spiegazione criticata dai dem del paese alle porte di Milano, così come l’annuncio di Di Stefano di volerla invitare il 27 gennaio: “A questo punto – ha concluso il Pd – ci viene quasi da dire ‘Senatrice, dovessero invitarla, lasci perdere'”.
Di Stefano ha replicato: “Alla senatrice Segre va tutta la nostra solidarietà per gli insulti ricevuti sul web, ma è inconcepibile che venga usata dall’opposizione per strumentalizzazioni puramente politiche: ecco perché abbiamo bocciato la mozione”. A suo avviso la proposta era una “provocazione” che “svilirebbe” il “concetto stesso di cittadinanza onoraria”, ha aggiunto annunciando la partecipazione alla manifestazione che organizzerà l’Anci a Milano per dimostrare vicinanza alla senatrice a vita. “Quel giorno mi auguro di vedere quanti oggi si stracciano le vesti ma che mai si sono visti in occasione delle giornate che abbiamo organizzato per la prima volta a Sesto per condannare ogni forma di totalitarismo – ha concluso – Come per esempio la giornata del Ricordo, la giornata per ricordare la caduta del Muro di Berlino, la giornata di confronto con la Comunità Ebraica e la giornata del genocidio armeno”.
Non si placano intanto le polemiche anche a Biella, per la cittadinanza onoraria rifiutata da Ezio Greggio in solidarietà nei confronti di Segre, cui l’amministrazione comunale di centrodestra aveva nei giorni scorsi rifiutato un analogo riconoscimento. Mercoledì mattina lo showman ha fatto sapere di voler annullare la visita di sabato a Biella. E il sindaco Corradino ha chiesto scusa alla Segre: “Io sono stato un cretino, lo ammetto, e chiedo scusa alla Segre e a Greggio, però su questa cosa è stata fatta una speculazione indegna da parte di tutti quanti e mi dispiace. Il risultato è stato negativo, ingiustamente. Una grandissima sciocchezza che è diventata una cosa nazionale. La Signora Segre non ha bisogno che arrivi il sindaco di Biella a darle la cittadinanza, è un ‘patrimonio dell’umanità’ e le chiedo ancora scusa. L’ho invitata anche a Biella per la Giornata della Memoria e non c’è nulla contro di lei”.