È il New York Times a lanciare l’allarme riportando il caso di un 55enne, un operaio di una cava della contea dello Xilingol League, nella Mongolia interna, ora ricoverato in quarantena con febbre alta e infezione ai linfonodi
In Cina è tornata la peste bubbonica. È il New York Times a lanciare l’allarme riportando il caso di un 55enne, un operaio di una cava della contea dello Xilingol League, nella Mongolia interna, ora ricoverato in quarantena con febbre alta e infezione ai linfonodi. L’uomo avrebbe scuoiato, cucinato e mangiato, il 5 novembre scorso, un coniglio selvatico proprio nei dintorni della cava in cui lavora. Tutte le 30 persone che sono rimaste a suo stretto contatto nelle ultime settimane sono sotto stretta osservazione medica anche se non hanno mostrato alcun sintomo. Altri due casi di peste, questa volta però polmonare, erano stati diagnosticati a Pechino nelle scorse settimane sempre da persone provenienti dalla stessa regione della Mongolia. Le autorità sanitarie cinese hanno però affermato che il caso del 55enne non è correlato ai due precedenti.