Torna il tema di storia e viene abolito il sistema delle tre buste per la prova orale. Il decreto Maturità firmato dal ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, cancella di fatto due delle modifiche più importanti introdotte solo un anno fa dal suo predecessore, il leghista Marco Bussetti. Il testo disciplina l’Esame di Stato che si svolgerà a partire dal 17 giugno 2020. “La mia idea di scuola è quella di non cambiare ma di mantenere. Ho voluto mantenere l’impianto generale dell’esame. Evitiamo che ogni ministro che si siede al ministero cambi qualcosa”, ha spiegato Fioramonti durante una videochat con il portale Skuola.net.
Dopo un anno di assenza, torna quindi tra le tracce della prima prova di Italiano il tema specifico di Storia. “Ho voluto ascoltare la voce dei docenti“, ha spiegato il ministro, precisando che il tema di storia “sarà nella seconda tipologia di tracce, obbligatoriamente come una delle opzioni“.”Non ci saranno altri cambiamenti alla maturità”, ha poi assicurato, spiegando che “il decreto ufficiale con le materie e quant’altro uscirà come sempre a inizio anno”.
Il secondo cambiamento è la cancellazione del metodo delle tre buste che, a questo punto solo nella scorsa maturità, apriva la prova orale. “Manterremo le materie ma le buste saranno eliminate”, ha annunciato in anteprima a Skuola.net Fioramonti. “Non vogliamo che l’esame di Stato sia un motivo di stress – ha proseguito – Questo non fa bene a nessuno. Gli studenti devono andare all’esame fieri della propria preparazione. Non vogliamo trabocchetti. Ho raccolto questa richiesta che mi è venuta da tantissimi studenti“.
Tra le modifiche che Fioramonti ha deciso di non toccare, invece, c’è l’abolizione della tesina. L’elaborato interdisciplinare che ogni studente doveva preparare in forma scritta e poi esporre oralmente alla commissione resterà in soffitta anche per l’Esame di Stato 2020. Per cominciare la prova orale ci saranno una serie di argomenti scelti “che verranno proposti agli studenti. Saranno a disposizione degli studenti prima dell’inizio dei colloqui”, ha spiegato Fioramonti. “Non voglio che l’esame di Stato diventi una corsa al massacro. Gli studenti devono sapere che l’unica cosa che serve è la preparazione. L’esame di Stato è momento di confronto e valutazione e non una roulette. Non siamo al Casinò“, ha concluso.