Il parroco di Vicofaro don Massimo Biancalani, da anni impegnato per l’accoglienza dei migranti, si schiera con il movimento delle Sardine. Lo fa con una proposta anti-Salvini che sta facendo discutere in molti a Pistoia e non solo: “Anche Vicofaro ‘non si Lega’ – scrive su Facebook – Nessun dialogo con chi fomenta odio. Al termine della Messa la domenica canteremo Bella Ciao”. L’ispirazione viene direttamente da un altro prete di strada, don Andrea Gallo, che spesso alla fine delle sue celebrazioni intonava il famoso canto della lotta partigiana. Negli ultimi anni don Biancalani ha accolto nelle strutture della sua parrocchia decine di migranti e richiedenti asilo a cui fornisce vitto, alloggio e un percorso formativo, ricevendo anche il sostegno di Papa Francesco. Non quello di Matteo Salvini, naturalmente: con l’ex ministro dell’Interno è entrato più volte in polemica. E ora sulla scia delle manifestazioni nelle piazze di tutta Italia (a partire da piazza Maggiore) don Massimo sostiene le “Sardine”: “L’Italia che amo… Noi non abbocchiamo” ha commentato su facebook il contro-evento di Bologna nel giorno dell’iniziativa del leader del Carroccio al PalaDozza.
Eppure, la diocesi di Pistoia retta dal vescovo Fausto Tardelli non ci sta e critica apertamente don Biancalani con un “biasimo” ufficiale, parlando di “comportamento provocatorio assolutamente inopportuno e oltretutto controproducente”. Nel documento del vescovado non viene mai nominato don Biancalani, ma ci si riferisce a lui come “un presbitero di questa diocesi”. “Alla manifestazione pubblica di una posizione non corretta in campo ecclesiale – si legge – purtroppo non si può che rispondere con un’altra pubblica e netta presa di posizione di biasimo nei confronti di un comportamento provocatorio assolutamente inopportuno e oltretutto controproducente, che arriva dopo ripetuti richiami fatti a una maggiore attenzione all’uso dei social”. La parte finale del comunicato è dedicata a Bella Ciao: “La forza del Vangelo e della preghiera domenicale parlano a tutti e tutti interpellano – scrive la diocesi – non hanno bisogno di appendici fuori luogo o di strumentalizzazioni e forzature, di qualunque segno politico. Le manifestazioni o le prese di posizione personali richiedono altri contesti e altri luoghi”.
Non è la prima volta che don Biancalani entra in conflitto con la diocesi di Pistoia: da ultimo a fine ottobre vicino alla parrocchia di Vicofaro erano comparsi volantini minacciosi nei confronti del prete a cui era seguito un post su Facebook di Matteo Salvini che lo aveva accusato di tenere dentro la chiesa “i profughi” e fuori “i fedeli”: “Roba da matti” aveva scritto l’ex ministro dell’Interno. Don Biancalani però non aveva ricevuto alcun sostegno dal vescovo Tardelli e aveva accusato il prelato di “sentirsi isolato” mentre quest’ultimo gli aveva risposto di non volergli fare “pubblicità”. Oggi la nuova contesa.