Attualità

Subsonica a FqMagazine: “I ragazzi in piazza a Bologna sono la forza del nostro futuro. Sanremo 2020? No alla gara, sì come superospiti”

Samuel e soci tornano a rimescolare le carte mettendo mani all'album di vent'anni va “Microchip Emozionale” trasformandolo in “Microchip Temporale”. Tra i brani rivisitati “Sonde” con Willie Peyote in cui si parla del pericolo della nostra privacy, dei social e ce n'è anche per le nuove generazioni. “Tutti gli artisti giovani che hanno partecipato hanno la stessa voglia di riscatto dei ragazzi scesi in piazza a Bologna, il nostro futuro è salvo”, dicono

Vent’anni e non sentirli. Sempre precursori dei suoni moderni, ma anche di diversi temi d’attualità, i Subsonica tornano insieme per celebrare al meglio la grande festa di “Microchip Emozionale” che si è trasformato in “Microchip Temporale”, in uscita il 22 novembre. Samuel, che si è tolto i vestiti del giudice di X Factor dove sta raccogliendo consensi per la sua competenza e precisione, assieme a Max Casacci (produttore e chitarrista), Boosta (tastierista), Ninja (batterista), e Vicio (bassista) hanno deciso di riprendere tutti i brani del disco e riarrangiarli assieme a quattordici amici e rappresentanti della scena contemporanea musicale. A cantare ci sono Achille Lauro, Coez, Coma_Cose & Mamakass, Cosmo, Elisa, Ensi, Fast Animals And Slow Kids, Gemitaiz, Motta, M¥Ss Keta, Nitro, Lo Stato Sociale e Willie Peyote. “Abbiamo cercato di fare un viaggio a ritroso nel tempo in questi anni – ha dichiarato Samuel – e per riuscire a guardare il nostro percorso del passato, e abbiamo scelto di farlo con le voci musica italiana d’attualità. Siamo riusciti a coinvolgere proprio loro e questo ci dà la possibilità di vedere quello che abbiamo fatto con uno sguardo contemporaneo”.

“Questo progetto è stato il pretesto per inserire nel nostro percorso musicale l’ironia – ha aggiunto Max -. Avevamo voglia di giocare e scherzare. Quello che abbiamo fatto non è una ripetizione del disco di vent’anni fa. C’è uno sguardo verso il futuro”. Proprio come testimonia il brano di apertura “Sonde” “che parlava nel 2000 di un argomento attuale – racconta Max – come l’utilizzo dei sistemi di sorveglianza informatica, ad esempio Echelon, in una fase che oggi potremmo definire tecnologicamente preistorica. Anche se poi in qualche modo ci abbiamo azzeccato, per tutte le complicazioni che sono avvenute con i nostri dati sensibili, anche nel passato recente. Abbiamo scelto di intervenire sul testo rapportandolo al contesto storico attuale. Indubbiamente i primi sorveglianti tecnologici siamo diventati noi stessi, attraverso i più comuni oggetti quotidiani, a iniziare dai social. Per questo abbiamo chiamato Willie Peyote, perché ha uno sguardo attento sul presente”.

Tra le chicche del disco c’è anche “Lasciati”, reinterpretata da Elisa. “Abbiamo scelto di coinvolgere alcuni tra quelli che hanno oggi la nostra età di allora. – rivela Samuel – Ma Elisa, per noi, è una voce senza età. Abbiamo trascorso con lei molte serate. Un nostro incontro musicale è rimasto sospeso nell’aria per più di un decennio. Semplicemente era arrivato il momento”.

I Subsonica nel loro percorso artistico hanno toccato diversi temi d’attualità, anticipandone anche i tempi, come appunto con “Sonde”. “Abbiamo chiacchierato molto con i ragazzi che hanno cantato nel nostro disco. Tutti sono accomunati da un senso di rivalsa rispetto al passato. – racconta Max – Siamo convinti che i giovani abbiano un ruolo attivo sulla società di oggi, vedi Greta o anche i ragazzi scesi in piazza a Bologna giorni fa. Sono il simbolo di una reazione generazionale netta che purtroppo, al momento, non trova corrispondenze nel nostro Paese (mentre in Europa e in America questo avviene) perché è difficile un cambio generazionale. Però in generale c’è una reazione visibile, concreta, che lascia ben sperare nel futuro”.

Nel futuro della band c’è sicuramente un tour che inizia il 5 marzo e che vedrà alternarsi sul palco alcuni degli ospiti del disco. Se vent’anni fa i Subsonica sono saliti sul palco del Teatro Ariston con “Tutti i miei sbagli”, c’è la possibilità che vadano a Sanremo 2020? “Direi in generale di non fare troppa televisione in così poco tempo – dichiara Samuel -. In gara no, magari come superospiti sì, per festeggiare i vent’anni della ricorrenza”.