Il cantautore di Latina torna dopo tre anni con la sua vita completamente rivoluzionata da un matrimonio. Ecco come nasce il nuovo album “Accetto Miracoli”, un inno all'amore e alla dolcezza non solo tra due persone, ma all'intera società. “Sono preoccupato per la mancanza di civiltà del nostro Paese, ci vorrebbe più beneficenza e accoglienza”, dice l'artista. A Sanremo 2020 l'artista non condurrà, ma si pensa a una speciale formula come super ospite. Piccola polemica a distanza con Fedez per un suo brano del 2011. Il rapper risponde: “Mai pensato di offenderlo, anzi. Facciamo insieme qualcosa di costruttivo contro l'omofobia”
“Accetto Miracoli” ci restituisce in dodici brani inediti il Tiziano Ferro più intenso, riflessivo, intimo e allo stesso tempo si impone la conferma di essere ancora lui, il principe della ballad e uno dei più bravi cantori italiani delle storie d’amore. Non mancano i brani con beat potenti come “Balla per me” in duetto con Jovanotti (“Il mio mito, il primo a occupare un posto sulla parete con un poster. Nel 1987 avevo il diario e l’astuccio di Jovanotti. A Carnevale mi vestivo da lui”) che sicuramente scalderà gli stadi questa estate. Ma spiccano piccole perle come “Amici per sempre”, una bella ballad puntellata dalla chitarra (“Amici altrove, amici per errore”) e “In mezzo a questo inverno”, dedicata alla nonna scomparsa recentemente (“meglio un minuto ma felice che triste in eterno”), con la produzione firmata per la prima volta da Tiziano stesso. Cambio della guardia alla produzione con lo storico Michele Canova che lascia il posto a Timbaland – che ha collaborato con Justin Timberlake e Jay-Z per citarne alcuni – che ha prodotto nove brani su dodici. Mentre Giordana Angi, seconda classificata lo scorso anno ad “Amici”, ha firmato ben quattro canzoni: “Seconda Pelle”, “Casa a Natale”, i due singoli “Buona (cattiva) sorte” e “Accetto Miracoli”. Per ascoltare Live tutti i brani del disco bisognerà aspettare il 30 maggio quando inizierà il tour negli stadi (“in scaletta però non mancheranno tutti i singoli della mia carriera”) e da novembre in Europa per 10 date indoor. Sono già 180mila i biglietti venduti per gli stadi. “C’è molta cura per quello che sarà il live. – racconta – Ne stiamo ancora parlando. 40 anni, vorrei fosse la festa. Segneranno che metà della mia vita l’ho passata con la musica, festa dei 40 anni unica regola, se non sei singolo non entri in scaletta”.
“Questo è un disco importante ed esigente. – dice Tiziano a FqMagazine – La verità l’ho sempre raccontata nelle fasi della mia vita più che mai e in questo momento di eventi epocali sia nella mia vita privata che artistica, era importante dire la mia verità. ‘Accetto miracoli è arrivato nel momento giusto e come al solito ho tentato di affrontarlo col massimo della sincerità”.
Nel nome della verità Tiziano Ferro, spiega anche quanto in soli tre anni, e rispetto al disco precedente sia cambiata la sua vita: “Tutto è diverso e quando è così, inevitabilmente per quanto mi riguarda, il cambiamento finisce all’interno di un disco. Mi sono imbarcato in una relazione con Victor che mi ha portato a un matrimonio e nel frattempo stavo scrivendo i nuovi brani. Vivo a Los Angeles in California, che oggettivamente non è l’America perché è come stare in una bolla di sapone, appena varcato il confine le cose cambiano drasticamente. In questo senso è la vita che ha scelto per me. Ormai la mia famiglia è lì, mi sono sposato e sto insieme con mio marito da quattro anni. Però se non avessi tutto questo, non so se vivrei ancora in America. Mi manca l’Europa che per me rimane il continente più figo del mondo. L’Europa è casa mia, tra alti e bassi, rido e piango per la Brexit, spero nell’evoluzione della civiltà nei confronti della carità, di chi ha bisogno di aiuto, mi piace quando dimostriamo di voler essere persone che accolgono con la voglia di integrare”.
Tiziano Ferro, ancora una volta si è messo a nudo, senza risparmiarsi, come ha fatto in “Casa a Natale”. “Questo brano parla della solitudine, del mio essere solo e del fatto che mi sono sempre sentito così: un outsider. – racconta – Da bambino sono stato bullizzato perché grasso, ero considerato sfigato perché mi piaceva studiare e volevo lavorare in radio, mentre gli altri giocavano a calcio, a me non piaceva. Gli altri andavano alle feste, io per fortuna mettevo su i dischi, avevo il mixer. Ho sempre avuto un senso di inadeguatezza enorme. La musica, in un certo senso, mi ha permesso di sbloccare altri canali emotivi. Eppure non bastava. Puoi avere anche un disco di platino tra le mani, comunque mi sembrava che la mia vita a 26 anni non si evolvesse. Diventavano tutti medici e avvocati e io? Il cantante? Non mi bastava. Spostavo l’asticella sempre più in alto. A 40 anni poi arriva la consapevolezza che prima o poi la vita porterà a qualcosa. Ho imparato a non rispondere alle offese e a scrivere le canzoni. Ogni tanto faccio delle cazzate, ma quando quelle cazzate le abbracci, diventano il tuo super potere, perché non c’è niente di più forte della verità”.
In un “Uomo pop”, Ferro canta “già dalla tv diventi un target quando sei per strada ormai è tardi”. “Parla della figura sopravvalutata dell’artista. – racconta – Succede che spesso siamo idolatrati e visti come chissà che cosa. In fondo siamo solo dei poveri viaggiatori insicuri che abbiamo abbracciato la musica e ci siamo lasciati abbracciare per riuscire a parlare al mondo e alla gente. Ad un certo punto la musica poi diventa un’altra cosa ti porta in tv e ti porta in giro per il mondo, mentre tu rimani sempre un viaggiatore sfigato che usa che la musica per proteggersi. È una visione ironica sulla duplice vita da Clark Kent/Superman: patinata sui social e stracolma di insicurezze nella vita reale.
Poi c’è “Balla Per me”, in duetto con Jovanotti, in cui si cita Roma “ci difenderà ancora se non per sempre almeno per ora”. “Roma come tutta Italia ha i suoi alti e bassi – spiega – e io non sono nessuno per parlare di crisi e politica perché sono confuso come tutti e vorrei che le risposte arrivassero da chi ci amministra. Mi fa tenerezza pensare che le risposte le persone le attendano da noi artisti. Alla fine io posso solo dare tutto il mio più grande amore. Però credo che la speranza in una risalita ci sia sempre”.
Però è un dato di fatto che diversi artisti si siano esposti politicamente in passato, ma ora sembra esserci una marcia indietro in generale. “È innegabile che quando ci esponiamo non veniamo ascoltati, basti pensare ai tanti artisti che si sono mobilitati per la campagna elettorale contro Trump, si sono mobilitati i più grandi nomi della musica e dello spettacolo. Il risultato? Non hanno ottenuto nulla. – spiega l’artista – È importante dire la propria, ma di fatto quando ti avvicini al tema sociale o politico, sembra che alle persone non interessi perché si aspettano parole e fatti concreti, da chi gestisce realmente la cosa pubblica. A volte mi espongo, altre no, ma mi piace fare beneficenza, dare soldi per grandi cause. Sarebbe anche il momento che questa cosa la facessero le nostre istituzioni”. E ancora un invito a tutti, nessuno escluso. “In Italia c’è sempre una ruota che gira: votate se potete, non vi lamentate delle cose che non vanno, se poi non votate! – esorta il cantautore – Io lo faccio sempre. Sono preoccupato per la mancanza di civiltà del nostro Paese, siamo in un momento totalmente confuso. Io continuo a sentirmi italiano al 100%, mi spiace che non ci sia senso civico, perché ci sono temi che mi stanno a cuore, siamo tutti sulla stessa barca”.
Ormai Tiziano vive in America dove molto si è fatto per i diritti civili della comunità LGBT. C’è tanto da fare ancora in Italia e non solo . “Le leggi per i diritti civili mancano in generale in Italia – precisa Tiziano – e non solo per il movimento LGBT. C’è un certo grado di civiltà che ancora andrebbe sviluppato, non c’è ancora una legge contro l’odio e bisognerebbe regolamentare ancora tantissime cose. Però la cosa bella è che le le persone esistono e amano e vanno avanti nonostante tutto. Bisogna imparare il rispetto per le persone e anche per gli animali. Il rispetto non deve riguardare solo le persone di orientamento sessuale diverso, ma anche le donne, i bambini e le persone che provengono da classi sociali diverse. È fondamentale imparare a pesare le parole. In America è vero, sono più avanti di noi. In Italia gli strumenti li abbiamo ma dobbiamo usarli bene”.
Si parla tanto di amore in questo album e ancora di più oggi che il cantautore vive, ormai da uomo sposato. Eppure è stato complicato per lui dare una svolta alla sua relazione. “Ho tentato di vivere la mia ultima storia, secondo il mio punto di vista. So che è poco alla moda e che sono vecchia scuola, ma credo che innamorarsi a quasi 40 anni sia diverso rispetto a 20 o 30 – racconta Tiziano -. Ho cercato di proteggere la mia relazione da tutti, anche con gli amici e la mia famiglia. Questo è successo perché ho sempre la paura di dire ‘vi presento questa persona’, poi magari il rapporto finisce e tutti nel frattempo si sono affezionati. Insomma lo so, sono tutte mie paranoie. Tutto giocava contro questa relazione, il posto, la differenza di età... Solo dopo due anni e mezzo ho pensato fosse giusto fare il passo definitivo e venire allo scoperto per comunicarlo. È una decisione che ho preso anche per far capire alla gente, che fare una dichiarazione del genere è naturale. Mi si tira in ballo molto spesso e sono dotato di ironia. Fino a quando si scherza, va bene, ma se si toccano i sentimenti o la sessualità no. Le polemiche che ne scaturiscono? Ho sempre detto ai miei fan di lasciare stare. Il fatto che un idolo dei ragazzini possa prendere in giro su quelle tematiche è un atto di bullismo, non solo verso me, ma anche verso i fan. In questo senso mi spiace che non ci sia una legge specifica contro l’odio. Dalla battuta nasce lo sconforto. Non rispondo, continuo a fare quello che faccio”. Durante la conferenza stampa di presentazione è proprio il cantautore a confermare che si tratta Fedez, tra gli altri nomi. Il riferimento è a una canzone del 2011 “Tutto il contrario” dall’album “Penisola che non c’è”, il primo in studio del rapper da indipendente. Il diretto interessato e autore di quel brano ha poi risposto su Instagram: “Mi stupisce il tempismo, mi fa strano dover rispondere a un brano di qualche anno fa, quando ero più giovane, avevo 19 anni. Il titolo ‘Tutto il contrario’ era chiaro e volevo sottolineare con la frase riferita a Tiziano ‘Mi interessa che Tiziano Ferro abbia fatto outing’, che proprio non mi interessava fosse gay. Io e l’omofobia viaggiamo in parallelo e non ci incroceremo mai, con Mika a X Factor abbiamo fatto tantissime cose per sensibilizzare su questo tema. Non capisco questa polemica oggi e adesso. Non era quella l’intenzione e mi spiace che possa essersi prestato ad altre interpretazioni. Non alimentiamo polemiche a distanza. Sul tema omofobia possiamo trovarci d’accordo e fare tante cose insieme in modo costruttivo e mi trova a completa disposizione. Chiudiamo questa brutta parentesi”.