Debutta al teatro La Nuova Fenice di Osimo il 23 novembre lo spettacolo intitolato “Anna dei Miracoli”, interpretato da Mascia Musy, con la regia di Emanuela Giordano e prodotto dal Teatro Franco Parenti di Milano per la Lega del Filo d’Oro. Lo show è ispirato alla storia vera della sordocieca Helen Keller, vissuta negli Stati Uniti tra la fine dell’800 e gli anni Sessanta dello scorso secolo, che è riuscita ad imparare a parlare, leggere, studiare e avere una vita autonoma grazie all’intervento fondamentale della sua insegnante Anne Sullivan, da cui prende spunto il titolo dell’opera.

Lo spettacolo riprende il film The Miracle Worker del 1962, diretto da Arthur Penn. “Anna dei Miracoli racconta la vita della Keller e mette in scena in modo emblematico l’esperienza di tutte quelle famiglie che arrivano da noi dopo essersi sentite dire tante volte che non c’era nulla da fare con i loro figli, del loro senso iniziale di sconfitta e di impotenza”, dice a Ilfattoquotidiano.it Rossano Bartoli, il presidente della Lega del Filo d’Oro presente in 8 regioni e che segue ogni anno oltre 900 utenti provenienti da tutta Italia svolgendo attività di assistenza, educazione e riabilitazione delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali in diversi centri.

A Osimo, in provincia di Ancona, si trova la sede principale dell’ente ed è la città scelta proprio per la prima dello spettacolo. “Sulla stessa scia della storia di Keller vogliamo ricordare la nostra fondatrice Sabina Santilli – aggiunge Bartoli – che diventò sordocieca a 7 anni per una meningite. Sabina imparò il Braille e il Malossi, riacquistando la possibilità di leggere e scrivere, fino a comunicare in 5 lingue diverse, ad essere indipendente in ogni attività quotidiana e a fondare la nostra associazione”. Qual è l’obiettivo della rappresentazione teatrale? “Vogliamo raccontare a tutti – risponde il presidente della Lega del Filo d’Oro – che con il giusto metodo si può recuperare la fiducia e la speranza e ribadire l’importanza, per l’inclusione delle persone sordocieche, del riconoscimento dei metodi di comunicazione che permettono di aprire un dialogo tra chi parla e chi non parla”.

Mascia Musy si dice “felice di aver ricoperto il ruolo di Anna, l’istitutrice capace di entrare in contatto con quella ragazzina sordocieca di una famiglia in cui diffidenza del padre e fragilità della madre aggravano la già difficile situazione”, spiega la protagonista. “Non appena ho letto la storia ho creduto fortemente in questa progetto e ho desiderato interpretare il personaggio e di far vivere questa pièce. Anna è una donna straordinaria per la sua capacità di empatia e di ascolto degli altri, per la sua concretezza e praticità nell’affrontare la vita, ci insegna soprattutto che la forza del proprio lavoro può produrre un miracolo”.

Il Franco Parenti ha deciso di produrre l’evento, confermando grande attenzione a tematiche sociali. Secondo la direttrice Andrée Ruth Shammah, “quello che ci ha sempre contraddistinto è il coraggio di andare oltre schemi e sentieri battuti. Siamo uniti profondamente alla Lega del Filo d’Oro e alla sua mission. Avvicinare il pubblico alle fragilità umane e aumentare il grado di sensibilità degli spettatori su tematiche come quelle al centro di questo rilevante progetto, sono fra gli obiettivi primari della nostra realtà – dice al Fatto.it l’anima del teatro milanese – Il Teatro è sicuramente uno degli strumenti più potenti che abbiamo a disposizione per amplificare in modo efficace un messaggio di solidarietà così importante come quello contenuto in questo progetto di cui ci ha convinto tutto”.

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